Le armi prese in caserma trovate vicino alla Nato

Le armi prese in caserma trovate vicino alla Nato Le armi prese in caserma trovate vicino alla Nato NAPOLI — Buona parte delle armi che le Brigate rosse avevano preso nella caserma di Santa Maria Capua Vetere dopo aver sorpreso nel sonno i militari di guardia sono state recuperate grazie all'arresto di Mauro Acanfora, un capo Br ricercato per il sequestro Cirillo e per il recente assalto alla caserma. Le armi erano sepolte a pochi metri dal muro di cinta del comando Nato di Bagnoli, un luogo che i terroristi ritenevano evidentemente sicuro. Non sono stati ritrovati due mortai, due bazooka e 12 fucili, ma le indagini sono ancora in corso. Oltre ad Acanfora (bloccato lunedi sera alia stazione di Fuorigrotta) sono stati arrestati un impiegato delle poste e uno studente universitario, entrambi accusati di essere fiancheggiatori dei brigatisti. A Roma 1 giudici hanno nuovamente interrogato ieri Luigi Scricciolo, l'ex responsabile dell'ufficio esteri della Uil e gli hanno notificato l'accusa di spionaggio politico militare. I magistrati e i difensori hanno definito l'interrogatorio (che si è protratto fino a tarda notte) «decisivo». Non è escluso che Scricciolo sia stato messo a confronto con i suoi accusatori. Oggi a Venezia sarà processato con rito direttissimo 11 giornalista dell'» Espresso» arrestato martedì per non aver voluto rivelare le fonti di informazione di un suo servizio sulle torture che avrebbero subito alcuni terroristi ad opera della polizia. (A pagina 71 servizi)

Persone citate: Acanfora, Luigi Scricciolo, Mauro Acanfora

Luoghi citati: Napoli, Roma, Santa Maria Capua Vetere, Venezia