Un altro arresto a Roma In carcere brigatista della colonna di Senzani

Un altro arresto a Roma In carcere brigatista della colonna di Senzani Un ex rappresentante, 30 anni Un altro arresto a Roma In carcere brigatista della colonna di Senzani DALLA REDAZIONE ROMANA . ROMA — Un altro arresto nell'inchiesta sulla colonna romana delle Brigate rosse. Ieri pomeriggio, in questura, il giudice istruttore Rosario Priore ha cominciato l'interrogatorio di Claudio Sabelli, 30 anni, ex rappresentante della società di trasporti «Ital-Trasfert», ora in attesa di impiego alle Ferrovie dello Stato dopo aver vinto un concorso. 8econdo l'accusa. Sabelli dovrebbe appartenere all'ala -movimentista» delle Br. al gruppo guidato dal criminologo Giovanni Senzanl. Difeso dall'avvocatessa Giovanna Lombardi, Claudio Sabelli ha respinto l'accusa, si è dichiarato estraneo alle Brigate rosse. Ha ammesso di conoscere Stefano Santini, uno degli altri arrestati. -Erava- mo compagni di scuola», ha dichiarato al giudice. Sempre secondo l'accusa, Sabelli sarebbe entrato nell'ala -movimentista» delle Br da poco tempo, dalla fine dell'estate scorsa. Anche Gabriella Sartori, un'altra delle arrestate, è stata interrogata da Priore. In carcere dal 2 marzo, ha negato di aver mai aderito alle Br. Anna Rita Marino, moglie di Stefano Santini, non è ancora stata interrogata: secondo Eduardo Di Giovanni, avvocato difensore, sarebbe stata -torturata subito dopo l'arresto, avvenuto il 2 marzo». Il legale lo ha rivelato in mattinata, durante una conferenza stampa al palazzo di giustizia. L'avvocato Di Giovanni ha sostenuto che Anna Rita Marino, la notte tra il 3 e il 4 marzo, è stata legata a un calorìfero della questura di Roma, picchiata con pugni al ventre, perché si è rifiutata di ammettere 11 suo nome di battaglia 'Adriana». Il giorno dopo, in una stanza del commissariato di Ostia, sarebbe stata denudata, schiaffeggiata, colpita con pugni allo stomaco e al basso ventre. Giuseppe Mattina, avvocato che difende un altro arrestato, ha affermato che il suo assistito Giorgio Benfenati, sempre in una stanza della questura di Roma, sarebbe stato legato e picchiato per oltre due ore al viso e alle gambe.

Luoghi citati: Roma