I primi tre magistrati sentiti dal Csm ammettono: eravamo iscritti alla P2

 I primi tre magistrati sentiti dal Csm ammettono: eravamo iscritti alla P2 I primi tre magistrati sentiti dal Csm ammettono: eravamo iscritti alla P2 Vittorio liberatore: «La loggia garantiva di tener segreto il nome di chi vi aderiva» - Domenico Respini: «Ero convinto che Gelli ricoprisse la carica di segretario e non di Venerabile; non sapevo dei suoi intrighi» • Giacomo Randon: «Per me era il Grande Oriente» ROMA — Della «P2», finora, tutti hanno ammesso di far parte: lo hanno fatto con varie spiegazioni, in qualche caso davvero sorprendenti Interrogando, ieri pomeriggio, Vittorio Liberatore, presidente di sezione al tribunale di Ancona, Giacomo Randon, pretore dirigente di Arezzo e Domenico Rasplni, presidente del tribunale di Ravenna, i giudici della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura si sono trovati di fronte a un compito tutt'altro che arduo, almeno sul piano dell'Indagine. L'altro ieri, dopo aver respinto una serie di eccezioni preliminari, il Csm aveva deciso di Iniziare concretamente l'indagine sul quindici magistrati apparsi negli elenchi degli Iscritti alla Loggia P2.1 primi passi dell'Inchiesta, sembrano delincare un qua- aro nel quale, alla fine, 11 Csm ai troverà a dover decidere non sull'appartenenza alla loggia segreta di questo o quel magistrato, quanto sulle caratteristiche di Illecito disciplinare che questa adesione comporta. Ieri mattina, il giudizio si era iniziato con una relazione del vicepresidente del Csm, Giancarlo De Carolis. La posizione dei quindici magistrati 6 stata illustrata per quasi tre ore (dalle 10,30 alle 13,15) sulla base di quanto già emerso dai lavori della commissione Slndona, e più ancora di quello che lì procuratore generale della Cassazione aveva affermato, decidendo di aprire l'azione disciplinare. il primo interrogatorio è stato ieri quello del dottor Vittorio Liberatore. Nessuna reticenza da parte del magistrato nell'ammettere la sua partecipazione alla loggia P2: una iscrizione spiegata col fatto che quella di Lido Gelli era l'unica loggia «coperta» tra quelle del Grande Oriente, l'unica cioè che offrisse a chi vi si iscriveva la possibilità di tener celato il suo nome. La stessa ammissione, sia pure con diverse sfumature, è stata fatta dagli altri due giudici ascoltati nel pomeriggio. Se Domenico Rasplni ha giurato di essere sempre stato convinto che Gelli non fosse il venerabile», ma solo 11 segretario della loggia, se ha aggiunto che fino al giorno in cui i giornali si occuparono dello scandalo, mai aveva avuto un'idea delle attività di Gelli, Giacomo Randon, pretore nella città in cui Gelli abitava, ha spiegato ai colleglli che la sua iscrizione era nata da un incontro casuale. In pratica, conosciuto Gelli ad Arezzo, il magistrato avrebbe aderito alla P2 senza nessun sospetto: «lo ero cosciente — ha detto alla commissione — solo della mia appartenenza al Grande Oriente d'Italia. Del resto non sapevo nulla». Da questo pomeriggio, i lavori della commissione proseguiranno con altri Interrogatori. A spiegare la loro appartenenza alla P3 (oltre a due magistrati che nel frattempo Vendita promozionale autorizzata sino al 10/4/82 Considerata l'impossibilità di ultimare i lavori di ristrutturazione (Lk. Edilizia ».564del17/6/81) entro i tempi preventivati e dovendo totalmente liberare i locali per fare spazio ai muratori, diamo seguito alla VENDITA STRAORDINARIA DI TAPPETI ORIENTALI AUTENTICI persiani, russi, indiani, turchi, pakistani, cinesi, di nuova vecchia e antica annodatura a. VERI PREZ DI LIQUIDAZION Ogni tappeto reca il precedente prezzo scritto in nero e sbarrato, quello nuovo e già scontato scritto in rosso. ATTENZIONE Tutti i tappeti sono acquistabili anche con l'esclusiva Formula C.I.T.O."Compri in contanti. Paghi a rate": soltanto il 50% del prezzo all'acquisto e il rimanente dilazionato in 12 mesi, senza cambiali né interessi... né|maggiorazioni CENTRO IMPORTAZIONE TAPPETI Torino, via Lagrange 10 ORIENTALI Tel. (Oli) 519665 I quale alla qualità di magistrato (Lavora ad Arezzo) aggiunge quella di genero di Lido Gelli. Anche il suo matrimonio, pare sia stato occasione per nuove «affiliazioni*: tra l'altro, il dottor Randon ha fatto risalire il suo rapporto con Lido Gelli proprio alle nozze della figlia di questi con Marsili. A quelle nozze, Randon era testimone; fu allora, ha detto, che Gelli gli parlò per la prima volta della sua loggia. si sono dimessi) debbono ancora essere chiamati Paolo Zucchini, giudice a Roma; Guido Barbaro, presidente di sezione al tribunale di Torino; Giuseppe Renato Croce e Giovanni Palaja, entrambi distaccati proprio al Csm; Giuseppe Placco, pretore a Roma; Antonio Stanzlone, giudice di tribunale a Forlì; Paolo Nannarone, giudice a' Perugia; Salvatore Cassata, di Marsala; Salvatore Pastore, anch'egll in passato addetto al Csm e Mario Mareill. 11