Dodici a giudizio per le bustarelle all'ufficio tasse

Dodici a giudizio per le bustarelle all'ufficio tasse Firenze, due sono già in carcere Dodici a giudizio per le bustarelle all'ufficio tasse FIRENZE — Per un giro di «bustarelle» all'ufficio imposte dirette di Firenze (il secondo scoperto in circa un anno dalla Finanza) 12 persone sono state citate ieri a giudizio dal sostituto procuratore Michele Polvani. Sono l'ex direttore dell'ufficio Albino Tana, 65 anni, residente a Perugia; il tenente colonnello in congedo Roberto Manniello, 55 anni, sino al 1979 comandante di una sezione del nucleo di polizia tributaria e il cui nome era nella lista degli iscritti in sonno alla loggia P2 (entrambi già detenuti): l'Impiegata Marisa Ghelardi, di 58 anni; Salvatore Mutolo, 62 anni, fino all'anno scorso «direttore di prima classe» dello stesso ufficio e il ragioniere Italo De Tata, 66 anni, funzionario in pensione dal primo maggio '81. L'elenco degli imputati comprende anche • tre commercialisti è quattro contribuenti. I primi sono Aldo Binazzi, 66 anni, Vittorio Veneto Santocchinl, 55, e Renzo Targa, 59, tutti di Firenze. Questi i contribuenti che saranno processati per corruzione avendo versato, tramite i commercialisti incriminati, bustarelle da uno a 15 milioni: il piccolo industriale di Signa, Luciano Orefice. .47 an¬ ni; il titolare della pelletteria «Gieffe» Gianfranco Filippi, 55 anni; Paolino Galluzzo, di 56 anni, proprietario di una azienda che produce articoli di pelletteria, é l'ex corridore motociclista Silvio Fabretti, 40 anni, concessionario per Firenze della «Bmw». L'inchiesta prese avvio dall'arresto della impiegata Marisa Ghelardi, avvenuto il 26 gennaio scorso mentre la donna, davanti alla sede dell'ufficio imposte dirette, ritirava una bustarella con banconote per due milioni e mezzo La Ghelardi è ancora detenuta e sarà processata per rivelazioni di segreto d'ufficio, concorso in concussione e corruzione. Anche l'ex tenente colonnello della Finanza Roberto Manniello e l'ex direttore dell'ufficio imposte Albino Tana debbono rispondere di concorso in concussione. Pur essendo conclusa l'istruttoria con le citazioni a giudizio, la Guardia di Finanza e i sostituti procuratori, Polvani e Dubolino proseguono le indagini Alla procura della Repubblica arrivano infatti continuamente lettere anonime che sollecitano altri accertamenti

Luoghi citati: Firenze, Perugia, Signa, Vittorio Veneto