Gioco cinico per il Salvador di Igor Man

Gioco cinico per il Salvador Gioco cinico per il Salvador (Segue dalla l'pagina) far cadere Duarle prima delle elezioni appare improbabile. Reagan ha puntato tutte le sue carte sul presidente democristiano che potrebbe, secondo valutazioni dell'ambasciata Usa, spuntare una maggioranza di 34 seggi sui 60 dell'Assemblea Costituente. Che dopo le elezioni, qualunque sia il loro esito, gli americani pensino di dare più credibilità al regime salvadoregno epurandolo di personaggi discutibili come il generale Garcia, appare possibile. Sennonché, quale che sia Io scenario abbozzato a Washington, esso sembra destinato a rimanere sulla carta dopo la «rivelazione» del comandante Villàlobos. A questo punto è lecito? domandarsi: perché mai il capo guerrigliero ha voluto «denunciare» U presunto golpe della Cia? Non certo per salvare la testa a uomini come Garcia e il funesto D'Abuisson. E allora? Potrebbe esserci una spiegazione plausibile: la guerriglia diremo militante, in evidente contrasto con. quella più problematica (che senza il presupposto di una intesa con Washington ritiene impossibile l'avvento di un governo di coalizione), punta al «tanto peggio tanto meglio». Finché ci saranno sulla scena salvadoregna uomini come Garcia e D'Abuisson, la lotta armata avrà una giustificazione. Una lotta da condurre anche sulla lunga distanza fino al trionfo del «socialismo armato». Insomma, i duri marciano lungo le direttive politiche~che risalgono al «manifesto» di Cuba del 1966, quando ebbe luogo la prima conferenza «tricontinental»: dal Venezuela alla Cuenca del Caribe, per risalila re al Messico, dovrà trionfare un giorno la rivoluzione di marca fidelista. In conclusione, i destini del Salvador si gioca-, no fuori dei suoi confini, nell'intrecciarsi affannose delle iniziative del Venezuela e del Messico, della Chiesa latino-americana, deil'lnternazionale Socialista: è prossimo l'arrivo di Mitterrand a Washington. Tutto questo mentre in Salvador, come è stato ben scritto, Uil meccanismo della violenza sembra ormai procedere da solo, in una sorta di guerra di tutti contro tutti, di follia simile a una maledizione Igor Man ,

Persone citate: D'abuisson, Garcia, Mitterrand, Reagan

Luoghi citati: Cuba, Messico, Salvador, Usa, Venezuela, Washington