Foto truccata con ayatollah

Foto truccata con ayatollah E' ancora vivo? Un'immagine destinata a smentire che Khomeini è malato ne fa dubitare Foto truccata con ayatollah Pubblicata da tre giornali di Teheran - E' chiaramente un montaggio: lo tradiscono un microfono applicato, le diverse angolazioni, un errore di protocollo - Radio Iran, l'emittente di Bakhtiar, in base a questo documento e ad altri indizi sospetta che il capo della rivoluzione «non sia fotografatole» - Ma vi sono prove del contrario NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE PARIGI — -L'ayatollah Khomeini è morto? O è così infermo che non può neppure essere fotografato per disperdere l'ondata di voci delle ultime due settimane, in Iran e all'estero, sulle sue condizioni di salute? La domanda è sorta dopo la- pubblicazione su tre importanti giornali iraniani di una foto chiaramente ritoccata dell'ayatollah con il figlio e quattro membri del governo rivoluzionario. Giornalisti iraniani in esilio sostengono che ci dev'essere qualcosa che non va se per dimostrare che Vayatollah sta bene il regime può' valersi soltanto dì un'immagine truccata. La fotografia è comparsa il 23 febbraio su Repubblica Islamica, il foglio ufficiale del partito, sia sulla prima che sull'ultima pagina, nonché su due giornali della sera di Teheran, Ettelaat e Keyhan. Nella versione di Ettelaat, che è quella da noi riprodotta, distribuita dal ministero dell'Orientamento nazionale nel tentativo di por fine alle voci sulla sua salute, l'ayatollah appare con un microfono. Comunque, fatta eccezione per questo particolare, le foto nei tre giornali sono identiche. Le pose dell'ayatollah e dei principali membri del governo sono le stesse, ma quel microfono cosi evidente, incluso o per errore o per calcolo, ha destato i sospetti del Consiglio direttivo di Radio Iran, la «radio libera» di Shahpur Bakhtiar, ultimo primo ministro del regime imperiale. Un attento studio ha rivelato altre anomalie. La parte della foto in cui appare l'ayatollah è stata presa evidentemente da un angolo diverso da quella che mostra, procedendo da sinistra verso destra, il presidente del Parlamento Hashemi Rafsanjani, il premier Musavi, il presidente Khamene! e il ministro della Giustizia Ardebili. Anche la foto di Ardebili proviene chiaramente da altra fonte, come rivela la tenda alle sue spalle che, per ragioni incomprensibili, si dissolve dentro la parete. Non basta, è visibile un'ulteriore alterazione. Il ministro Ardebili slede più avanti dell'ayatollah, gli è quasi di fronte, mentre secondo il protocollo dovrebbe essere al suo fianco. Il 23 febbraio, i tre giornali hanno pubblicato anche copie di un firmari (decreto), firmato dall'ayatollah^ ma datato 15 Safar 1401 del calendario islamico, cioè 14 mesi prima. Il regime ha probabilmente voluto ingannare la pubblica opinione, facendole credere che egli avesse ancora il controllo completo degli affari nazionali. Il 12 febbraio, l'ufficio dell'ayatollah aveva annunciato che egli si sarebbe preso immediatamente due settimane di riposo e avrebbe disdetto tutti gli impegni. Questi annunci vengono generalmente fatti con considerevole anticipo; e non c'è da stupirsi pertanto se l'improvviso comunicato del 12 attizzò quelle voci, a Teheran, secondo cui Khomeini era gravemente ammalato. Dieci giorni dopo, in risposta alle domande delle agenzie internazionali d'informazioni, l'ufficio dell'ay aioli ah affermava che 11 leader stava bene e che era' anzi divertito dalle notizie su una sua malattia Quello stesso giorno, dopo un'esplosione a Teheran con numerose vittime. Radio Teheran trasmetteva quella che veniva presentata come una dichiarazione dell'ayatollah, ovviamente allo scopo di convincere la gente, che egli era vivo e in buona1 salute. Ma la dichiarazione non menzionava l'esplosione di quel giorno, e neppure fatti recenti: il che confermava i sospetti dei giornalisti di Radio Iran, la «radio libera» che analizza tutte le trasmissioni dall'Iran. A loro giudizio, le autorità avevano usato una vecchia registrazione di uno dei suoi discorsi. I giornalisti in esilio ricordano che l'ayatollah è sempre stato fotografarle in passato, per quanto infermo fosse. A questo punto, il Times ha una nota separata datata Londra e scritta da un suo redattore diplomatico, il quale si concentra sulla presunta dichiarazione di Khomeini trasmessa il 22 febbraio. Si legge: Il discorso del 22 febbraio fu trasmesso più volte in risposta -alle ripetute richieste dei nostri cari ascoltatori». Il motivo risiedeva probabilmente nell'ansia creata dalle voci sulla morte o su un'infermità dell'ayatollah. Khomeini ha parlato anche della sua speranza di vedere in libertà per il nuovo anno (il nostro 21 marzo) un alto numero di prigionieri. Questo nuovo anno non può essere che l'82, in quanto l'ayatollah menzionava il premier Musavi, il quale è stato nominato in ottobre. Quegli iraniani a Londra che hanno ascoltato la trasmissione tendono a considerarla autentica; alcuni aggiungono che l'ayatollah pareva essere assai debole., Charles Hargrove Copyright Times Newspapers e per l'Italia La Stampa I fi l' Il fotomontaggio con l'ayatollah Khomeini pubblicato dal quotidiano di Teheran «Ettelaat»