La «pace messicana» in Salvador Inatteso vertice Haig-Castaneda di Ennio Caretto

La «pace messicana» in Salvador Inatteso vertice Haig-Castaneda Forse un'adesione condizionata dell'America al piano per evitare le elezioni La «pace messicana» in Salvador Inatteso vertice Haig-Castaneda La visita dei ministro degli Esteri del Messico in Usa era stata concordata tra Reagan e Lopez Portillo - Il segretario di Stato ha anche ricevuto il vicepresidente salvadoregno-Il^uerriglierode^ DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Il guerrigliero nicaraguegno arrestato l'altro giorno nel Salvador è sfuggito ai suoi carcerieri e si è rifugiato nell'ambasciata del Messico. Si chiama Ligdamis Outierrez Espinosa, ha 19; anni e — afferma la Giunta — ; doveva assumere 11 comando! di un gruppo di combattenti. ; L'incidente, noti àncora risolto, ha costituito uno degli argomenti discussi dallo stesso Haig in due importanti in-! contri venerdì e ieri: il primo a Washington con il vice presidente salvadoregno, il colonnello Abdul Outierrez, il secondo a New York con il ministro degli Esteri messicano Jorge Castaneda. Si ha la sensazione che il governo Reagan maturi decisioni determinanti, forte di un'«adesione condizionata» al piano di pace messicano. Che cosa questo significhi non è ancora chiaro; sembra però che per negoziare il governo Reagan chieda un preventivo e totale disimpegno del Nicaragua e di Cuba dal Salvador. - La cattura di Outierrez Esplnosa. Il giovane fermato alla frontiera del Salvador con 11 Guatemala è risultato iscritto all'università di Nuova Leon a Monterrey, nel Messico settentrionale. Secondo il capo della polizia salvadoregna, colonnello Lopez Nulla, era stato inviato dal regime sandinista perché si addestrasse al terrorismo ed «esportasse la rivoluzione» in altri Paesi centroamericani. L'addestramento si sarebbe svolto a Salto Aguilo. Oltre che da Gutierrez Espinosa, la •classe» sarebbe stata formata da altri 15 nicaraguegni, 6 messicani e 20 salvadoregni. Il giovane avrebbe dovuto partecipare a una «offensiva finale» nel Salvador preparata dai guerriglieri per la vigilia delle elezioni del 28 prossimo. La sua fuga è avvenuta in modo romanzesco: fingendo di collaborare con la polizia, Gutierrez Espinosa si è fatto accompagnare, all'ambasciata del-Messico a San Salvador, dove, sosteneva, era nascosto un altro guerrigliero nicaraguegno. Appena entrato ha chiesto e ottenuto asilo politico temporaneo. Il governo messicano ha dichiarato di considerare 11 giovane Gutierrez Espinosa uno studente autentico, ma ha ordinato una inchiesta sull'episodio. A Washington si ritiene che esso voglia evitare un confronto con il Nicaragua e con Cuba. L'incontro di Haig col vice presidente salvadoregno Jorge Gutierrez si è svolto in un'atmosfera di segretezza. Pare che, a parte l'incidente. gli argomenti principali di conversazione siano stati due: la difesa contro r«offensiva finale» preannunciata dai guerriglieri, e l'eventuale adesione al piano di pace messicano. L'incontro di Haig con il ministro degli Esteri messicano ha colta di sorpresa. Due settimane fa, in una brevissima visita a Managua, Lopez Portillo aveva proposto «una via di menno tra elesioni sema negoziati e negoziati senza elezioni» nel Salvador, cioè un compromesso tra la posizione Usa e quella comunista, e. una mediazione del Messico per aprire il dialogo tra gli Usa da una parte e Cuba e il Nicaragua dall'altra. Lopez Portillo aveva inviato il testo delle sue proposte a Reagan, a Mitterrand e a Castro. Si ignorava se Reagan gli avesse risposto: è ora emerso che, due giorni dopo, il presidente americano telefonò personalmente a Lopez Portino, ringraziandolo e suggerendo un incontro Negli ultimi giorni. Haig era sembrato freddo nei con¬ fronti del piano di pace messicano e aveva dichiarato pubblicamente di considerarlo -carènte» perché non contempla il blocco delle forniture militari ai guerriglieri salvadoregni da parte del Nicaragua e di Cuba. I collaboratori di Castaneda hanno indirettamente risposto a questa obiezione ieri a New York, dicendo che la riduzione degli armamenti dovrebbe essere discussa non solo per quanto riguarda i ribelli, ma anche per quanto riguarda la Giunta salvadoregna. Il ministro degli Esteri messicano ha poi sottolineato in modo ufficiale che «esiste già un accordo di fondo tra gli Stati Uniti e il Messico sulla necessità di trovare una soluzione politica e non militare al conflitto». Sul colloquio non è trapelata alcuna indiscrezione. Ennio Caretto