Schonberg quasi come Wagner davanti al mito di «Pelléas»

Schonberg quasi come Wagner davanti al mito di «Pelléas» Il concerto all'Auditorium diretto da Bòttcher Schonberg quasi come Wagner davanti al mito di «Pelléas» TORINO — Il ritorno all'Auditorium del maestro Bòttcher, che ogni tanto tiene amorevolmente a balia l'orchestra della Rai, sempre orfana di direttore stabile, ha portato il grosso poema sinfonico Pelléas et Mélisande, conti cui il giovane Schònberg, al principio del secolo, si misurava con Richard Strauss proprio su quel terreno, della musica a programma ch'era la sua specialità. Non si capisce perché anche questa composizione, al suo primo apparire, abbia suscitato proteste e scandalo. Forse l'autore l'aveva diretta male, perché poi, nelle mani d'un buon professionista come Oskar Fried. che qualche anziano torinese può ancora ricordare come di¬ rettore d'una buona Settima di Beethoven al Regio, ebbe successo e lo conservò. Pareva infatti il lavoro d'un dotato epigone di Wagner e Strauss. forse più del primo che del secondo. E' una successione d'episodi sinfonici, splendidi per ricchezza espressiva di orchestrazione e anche per reale invenzione musicale, ma infilati uno dopo l'altro come perle giapponesi su un filo; e il filo è l'azione del dramma di Maeter-\ linck, che si suppone nota all'ascoltatore. Ci si avvede, al confronto, quanta solidità di architettura formale servisse a Strauss, almeno nei migliori poemi sinfonici, prima di Vita d'eroe, per rimediare alla mancanza di un'azione tea¬ trale che in Wagner assicura la continuità musicale nella combinazione dei motivi conduttori. Il concerto si era aperto con la Fantasia su un tema di Thomas Tallis, per doppia orchestra d'archifuna pagina di nobile arcaismo di Vaughan Williams, patriarcale pioniere della rinascita musicale inglese, ed era continuata col patetico e struggente intimismo dei cinque Ruckert-Lieder di Maaler, interprete non più che diligente il baritono Peter Knapp. Applausi anche per lui, e particolarmente intensi al maestro Bòttcher per la colorita esibizione orchestrale cui dà luogo il poema sinfonico schónberghiano. in. ni.

Luoghi citati: Torino