Battaglia sull'Eni a colpi di dossier

Battaglia sull'Eni a colpi di dossier Mentre si torna a parlare di tangenti Battaglia sull'Eni a colpi di dossier ROMA — La lotta per il cambio di guardia al vertice dell'Eni sta scatenando un furibondo conflitto a colpi di dossier. C'è ormai di tutto: documenti tenuti finora segreti, conti correnti prosperati all'ombra di banche svizzere, accuse di tangenti legate a uomini politici, legami oscuri tra l'Eni e il Banco Ambrosiano di Calvi, finanziamenti a uomini di primo piano del psi. Come non bastasse, poi, uno' dei membri della giunta dell'Eni, il democristiano Dittrlch, ha ieri smentito seccamente 11 ministro De Michelis' che l'altra sera aveva annunciato di «avere in tasca le sue dimissioni». La vicenda dell'Ente idrocarburi è stata ieri anche al centro di un'animata discussione alla commissione Bilancio della Camera, conclùsa da uno scambio di battute tra il ministro e 1 comunisti. Questi ultimi, pur sostenendo che Sette, Grandi e Fiaccavento vanno cambiati avendo dimostrato la loro incapacità, insistono perché ciò sia fatto senza colpi di mano. De Mlchells, da parte sua, ha spiegato che porterà al Consiglio del ministri due decreti presidenziali che modificano in alcune parti gli statu¬ ti attuali di Eni e Efim e che anticipano le linee della riforma mentre per l'Irl bisognerà attendere l'approvazione di un disegno di legge non essendo sufficiente un provvedimento amministrativo. (Servizio a pagina 2)

Persone citate: De Michelis, Fiaccavento

Luoghi citati: Roma