Longo: fuori Andreatta Spadolini evita la crisi di Emilio Pucci

Longo: fuori Andreatta Spadolini evita la crisi Presentati e subito ritirati gli emendamenti sulle pensioni Longo: fuori Andreatta Spadolini evita la crisi Il presidente del Consiglio convoca i ministri a Palazzo Chigi - Scontro tra Di Giesi (Lavoro) che minaccia le dimissioni e il titolare del Tesoro - La commissione Sanità non ha dato il parere sulle modifiche ai ticket - Sempre più travagliato il lungo cammino della legge finanziaria ROMA — Spadolini ha composto l'ennesimo litigio tra i ministri, stavolta tra Andreatta (Tesoro, de) e Di Oiesi (Lavoro, psdi) sugli emendamenti alla legge finanziaria riguardanti le pensioni. In pratica, le misure per colmare il «buco» dell'Inps saranno raccolte in un apposito provvedimento e non Inserite come modifiche all'articolo 46 della legge finanziarla, attualmente all'esame della commissione Bilancio della Camera. E' passata cosi la linea dei socialdemocratici. A scatenare l'incidente era stato invece Andreatta, il quale, di sua iniziativa, aveva consegnato l'altro ieri gli emendamenti alla Commissione. Il nuovo provvedimento sulle pensioni dovrebbe essere discusso nell'odierno Consiglio dei ministri, mentre il governo ha già provveduto a ritirare gli emendamenti di Andreatta. Nel vertice interministeriale di ieri sera, convocato per le liquidazioni e poi improvvisamente allargato alle nonne previdenziali, Spadolini è riuscito a riappacificare i due ministri che per tutto il giorno si erano scambiati dure accise, fino a far scendere in campo i segretari di partito, con una girandola di minacce di dimissioni (Di Oiesi) e di richieste di dimissioni (il segretario del psdi Longo per Andreatta). Nel distensivo comunicato di Palazzo Chigi viene tutto minimizzato e si parla di «malinteso». Ma l'«equivoco» ha provocato il blocco fino a martedì prossimo dell'esame della legge finanziaria alla Camera. Di questo passo, come ha rilevato l'indipendente di sinistra Bassanini, la finanziaria 'rischia di non essere approvata, e certo non per colpa del Parlamento, neppure entro il 30 aprile, scadenza costituzionale per l'esercizio provvisorio del bilancio». Un evento im pensabile che, oltre a provocare la caduta del governo bloccherebbe la macchina statale. A tanto probabilmente non si arriverà, anche se per far passare in tempo il fondamentale documento economico per l'82 si dovrà forse ricorrere all'espediente di fermare le lancette degli orologi di Montecitorio alla mezzanotte del 30 aprile. Il presidente del Consiglio, comunque, si mostra fiducioso e ribadisce *il concorde orientamento del governo di portare rapidamente a conclusione l'iter del progetto di legge, già protrattosi per cinque mesi». Nessun problema anche per i provvedimenti stralcio sulle misure di ridu zione del preoccupante deficit dell'Inps, dal momento che su queste misure di contenimento c'è «una sostanziale convergenza tra ì responsabili dei vari ministeri competenti». L'ottimismo di Spadolini, però, da solo non basterà a superare gli ostacoli che an cora si frappongono sulla strada della finanziaria. A parte l'eventualità, niente af fatto remota di nuove liti tra ministri sui «tagli» alla spesa pubblica, c'è da ricordare che l'Iter del provvedimento è fermo anche per un altro caso clamoroso legato agli emen damenti, presentati sempre da Andreatta (ma in questo caso d'intesa con Altissimo) sul tickets sanitari. Ebbene, queste modifiche hanno creato un caso parlamentare senza precedenti: la commissione Sanità di Mon tecitorio, incaricata di esprimere un parere preventivo non lo ha fatto. Gli emendamenti sono cosi tornati alla commissione Bilancio senza il prescritto parere. Sembra che sia la prima volta che una commissione consultiva 'declini l'invito», come prescrive il regolamento della Camera. I deputati della commissione Bilancio, cosi, sconcertati dalle polemiche tra Andreatta e ddeeonplltimvcI Di Oiesi e rimasti «senza sigillo» per gli emendamenti sulla spesa sanitaria, non hanno potuto far altro che sospendere 1 lavori fino a martedì prossimo. L'impegno dei capigruppo della maggioranza era quello di chiudere l'iter della legge entro il 20 marzo, anche per evitare la proroga di un altro mese dell'esercizio provvisorio. Ma ora questo impegno difficilmente potrà essere rispettato. Il provvedimento fino ad oggi esaminato, appunto la finanziaria, è infatti il presupposto logico e legislativo al bilancio. Ma 11 documento di bilancio '82 deve avere un determinato saldo: cosa finora impossibile per le nuove normative fiscali, sanitarie e previdenziali che si stanno faticosamente mettendo a punto., Il Senato non ha intrapreso la discussione del bilancio, proprio in attesa di poter disporre della versione definitiva della finanziaria. Altri giorni difficili attendono dunque Spadolini, Emilio Pucci

Luoghi citati: Roma