Morto Mario Ferrero, il comico di una città che va scomparendo

Morto Mario Ferrero, il comico di una città che va scomparendo In mezzo secolo di teatro ha divertito generazioni di spettatori Morto Mario Ferrero, il comico di una città che va scomparendo A 74 anni, nella sua casa di via Cenischia - Dal palcoscenico del del Rossini e del Mallei, una vita dedicata alla rivista e allo Meridiana a quello spettacolo leggero Mario Ferrerò, una parte della vecchia Torino, l'attore che in quasi cinquant'anni di teatro ha divertito generazioni di spettatori regalando da) palcoscenico il suo spirito bonario di frasi in dialetto e strizzate d'ocelli, è morto ieri alle 18 nella sua casa di via Cenischia 13 consumato da un male contro cui combatteva dall'ottobre dello scorso anno.. Aveva 74 anni, e solo da 3 aveva definitivamente dato l'addio alle scene: l'ultimo spettacolo (ultimo di quante migliaia?) lo recitò al teatro Erba accanto a Clara Gessaga, sua «spalla» nei lunghi anni della rivista al Mai tei, e a Mario Brusa: si intitolava «Benvenuti al varietà»; strano titolo per sigillare un addio da parte di chi, proprio con il varietà, aveva incominciato la carriera. Al palcoscenico Mario Ferrerò (che tutti a Torino chiamavano semplicemente «Majo») approda appena diciannovenne: è 11 periodo del teatro Meridiana cui seguono gli anni dell'American Bar, caffè concerto situato sotto la Galleria nazionale. Nel '28, il salto nella grande rivista accanto a Macario e Isa Bluette, e, nel '30, prima tournée in tutta Italia e con puntate all'estero, con lo spettacolo «Bianco e nero». Nel '39 entra a far parte della compagnia di Casaleggio e, nel '40, dopo la distru- zione del teatro Rossini per un incendio, si trasferisce al Romano con una compagnia tutta sua. Vi rimane 9 anni: sono periodi tristi, la sua comicità spontanea, il suo dialogo con lo spettatore riescono a creare nella vecchia sala un'atmosfera lontana da quanto succede fuori. Il pubblico gli vuole bene, conqui¬ stato da quella che Domenico Seren Gay, nella sua Storia del Teatro dialettale piemontese, definisce «estrema gentilezza e cordialità, da amico d'antica data». Nel '48 con la compagnia Bataclan raccoglie successi strepitosi in una lunga tournée nell'Italia del dopoguerra; poi, eccolo ancora nella sua Torino: al Maffei, 14 anni di Ininterrotto spettacolo cambiando copione ogni due settimane por 48 mila spettali àlTOésé.'ttWlan'JWàrtisti coinè NórfMorgan, Marisa Ahcelli, Rie é Gian. Anni che molti torinesi ripercorrono ancora con nostalgia: una comicità fresca e scacciapensieri, un po' di «sexy», ma con moderazione («ai miei spettacoli — diceva Ferrerò — devono poter venire le famiglie»). La Slampa, all'indomani di un 15 agosto di quegli anni, pubblica un articolo dal titolo: «Ferrerò, l'unico attore capace di fare l'esaurito a Ferragosto». Spettacoli leggèri, ritmati sulla sua capacità di improvvisare: chi non1 lo ricorda, nel bel mezzo della;scena, chinarsi sulla buca del suggeritore, afferrare il copione, leggere la battuta e dire; con finta rabbia: «Non sei capace a parlare unpo'più forte?». Nel '73, quando, sciolta la compagnia, sembrava volesse andare in pensione, Ferrerò ritorna-all'Erba con un trionfo nella commedia «Turin-Juventus» di Otello Pacifico. Nel '74, dopo l'esperienza del settimanale musicale sonoio «A nostra ca», è di scena all'Alfieri con uno spettacolo di Castagneri e Lupica «Ritorna Mario Ferrerai.: un successo che sbalordisce e che convince il comico a ripresentare il lavoro nel '70. Intanto, nel '73-74, recita come protagonista accanto a Gipo Farassino nella Compagnia stabile del Teatro piemontese. Ancora una «rentrée», alla fine del '76, al Nuovo con «Gioie e dulur 'd Lice 7 turniur». Poi il suo lento distacco dal palcoscenico, i primi acciacchi, le prime tristezze, il male che si manifesta. Giorni fa, incontrato per strada un collega che lo conosceva da tanti anni, gli aveva detto: «Non va) non va davvero. Il motore è consumato, è "frusl", non gira più come dome b be». Mario Ferrerò con la sua inseparabile «spalla» Clara Gessaga

Luoghi citati: Erba, Italia, Torino