Domani il metano più caro

Domani il metano più caro Breve rinvio del Cip (per una malattia di Marcora) Domani il metano più caro Il gas dovrebbe aumentare dalle 35 alle 55 lire il metro cubo - Da Molo (Italgas) sollecita una diversificazione delle fonti energetiche ROMA — Breve rinvio per l'aumento del prezzo del metano: la riunione del Cip (Comitato interministeriale prezzi), prevista per ieri, è slittata, infatti, a venerdi — in coda al Consiglio del ministri — a causa della non buona condizione di salute del ministro Marcora, che presiede il Comitato. Se il Cip accoglierà ìe indicazioni del suo organo consultivo, la Commissione centrale prezzi (Ccp), li prezzo del gas aumenterà dalle 35 alle 55 lire il metro cubo. L'aumento finale per l'utenza è legato a due fattori: la materia prima che la Snam fornisce alle aziende distributrici (35 lire in più al metro cubo) e il costo del personale delle compagnie distributrici (che inciderà sul prezzo del gas da un minimo di 2 a un massimo di 20 lire). Intanto ieri 11 presidente dell'Italgas, Cario Da Molo, ha tracciato un quadro del metano, il suo prezzo, gli usi, il consumo. «Non sono qui per difendere a tutti i costi l'uso di questa fonte — ha detto Da Molo al Centro di documentazione economica per giornalisti — anche perché credo che la soluzione del problema energetico vada ricercata In una diversificazione delle fonti». Il presidente dell'Italgas ha fornito una serie di cifre assai interessanti. Il prezzo del gas per mille chilocalorie è di gran lunga più conveniente di quello delle fonti concorrenti: contro 333 lire di Torino (il prezzo vaila da città a città) ci sono le 51 del gusoiio, le 93 del Gpl in bombole, Is 137 dell'energia elettrica. Da Molo ha ricordato, per prima cosa, che II contributo del gas al fabbisogno globale energetico italiano è passato dall'8,7 per cento del 1970 al 15,5 per cento nel 1980. Attualmente, ha detto, Il 47 per cento del metano Impiegato In Italia è di origine ruulor .ie, mentre II 53 per cento e Importato dall'Unione Sovietica (sette miliardi di metri cubi) e dall'Olanda (sei miliardi di metri cubi). Il piano energetico nazionale, ha ricordato ancora Da Molo, prevede una ulteriore espansione nell'uso del metano: Il 19 per cento nel 1990, cioè una fetta pari, in media, a quella degli altri Paesi europei. Attualmente, il 42 per cento del metano impiccato è.destinato a usi civili, Il 41 per cento a usi industriali, il rimanente a usi chimici-e termoelettrici. Quanto agli usi civili, ha sottolineato Da Molo, bisogna ricordare che sono servite attualmente sette milioni 400 mila famiglie in 1720 comuni italiani. Un impegno particolare viene dato dalla Italgas per la metanizzazione del Sud per la quale è stato approntato un vero e proprio plano. E' In corso di realizzazione la prima fase, che ha portato il metano In 274 comuni grandi e piccoli: sta per cominciare la seconda, che verrà attuata In stretta collaborazione con gli enti locali, I Comuni in primo luogo. Un impegno questo che, d'altra parte—ha sottolineato 11 presidente dell'Italgas — si Inquadra negli obiettivi del Pen, che prevede un'ulteriore espansione della distribuzione del gas naturale nel Sud.

Persone citate: Cario Da Molo, Marcora

Luoghi citati: Italia, Olanda, Roma, Torino, Unione Sovietica