La Sant'Andrea (in crisi) chiede la cassa per 1100 di Francesco Bullo

La Sant'Andrea (in crisi) chiede la cassa per 1100 L'azienda leader mondiale nel settore meccano-tessile La Sant'Andrea (in crisi) chiede la cassa per 1100 Il gruppo di Novara in difficoltà accusa-le partecipazioni statali. NOVARA — La Sant'Andrea Novara azienda leader nel settore meccanotessile (esporta il 70% della sua produzione ed occupa circa un quarto del mercato mondiale) e una delle più importanti nel settore termotecnico ha annunciato alle organizzazioni sindacali che intende presentare -istanza di crisi aziendale-. Di conseguenza i 1100 dipendenti degli stabilimenti di Novara e Cressa saranno messi dal 15 marzo in cassa integrazione per sei mesi (130 tra operai e impiegati, ritenuti esuberanti, saranno sospesi a «zero ore»). Il problema sarà discusso oggi, presso l'Unione Industriale, in un incontro con i responsabili Firn. -Attendiamo questo confronto con l'azienda — ha detto il segretario provinciale dei metalmeccanici Gastaldi — per valutare la situazione. Soltanto dopo daremo il nostro giudizio-. All'origine di questa crisi l'aumento progressivo del grado di indebitamento provocato da margini ridotti o nulli di autofinanziamento, il peggioramento congiunturale del mercato meccanotessile e termotecnico nell'ultimo semestre ed il livello dei tassi d'interesse che hanno contribuito ad aggravare il conto, economico. Ma esistono anche causepiù profonde e complesse che chiamano in causa le repohsabllltà del governo: -Nell'ultimo decennio — dicono fonti aziendali — il comparto fia subito un fortissimo condizionamento per l'intervento delle Partecipazioni statali nel settore- . Bisogna risalire al 1971 quando, con Einaudi all'Egam, fu avviato -contro ogni logica di programmazione industriale, un programma nel meccanotessile - laniero con produzione di macchine in totale sovrapposizione con modelli da tempo prodotti dalla Sant'Andrea. Per realizzare questo progetto non è stato trascurato nessun mezzo, come il dumping e altre agevolazioni al clienti-. La disastrosa gestione dell'Egam è nota, ma secondo l'azienda «fa musica non è sostanzialmente cambiata col passaggio di due aziende meccanotessili, la Tematex e la Cognétex, all'Eni-. Dal '78 all'81 la prima ha accumulato quasi 24 miliardi di perdite su 26 miliardi e mezzo di fatturato; la seconda ha superato i 39 miliardi di perdite su 111,9 di fatturato. -Le aziende private di conseguenza — sostiene la società novarese — hanno subito un taglio costante dei ricavi che per la Sant'Andrea, la più colpita, è valutabile in oltre 15 miliardi a lire correnti (5% sul fatturato meccanotessile degli ultimi otto anni)». Di fronte a queste difficoltà, la decisione — che sarà discussa nel pomeriggio Francesco Bullo

Persone citate: Einaudi, Gastaldi

Luoghi citati: Cressa, Novara