Pci: «Contro la mafia una polizia speciale»

Pci: «Contro la mafia una polizia speciale» Parlamentari comunisti dal presidente del Consiglio Pci: «Contro la mafia una polizia speciale» Proposti anche riduzione di pena per i «pentiti», coordinamento nazionale delle indagini, controlli bancari, centro raccolta dati ROMA — Il presidente del Consiglio Spadolini ha ricevuto a Palazzo Chigi i comunisti sen. Ugo Pecchioli e onorevoli Pio La Torre e Rita Costa, che come componenti di una delegazione dei gruppi parlamentari del pei hanno condotto a Palermo il 19 e 20 febbraio un aggiornamento dei dati e dei problemi della lotta contro la mafia. Pecchioli, che ha guidato la delegazione, ha consegnato al presidente un documento contenente proposte di interventi per imprimere più efficacia all'opera di prevenzione e repressione della criminalità mafiosa. Spadolini ha confermato il pieno impegno del governo per una lotta senza quartiere alla mafia, secondo le direttive tracciate negli ultimi mesi, anche in rapporto alle connessioni con i traffici e con la raffinazione della droga. Le proposte che i comunisti hanno fatto a Spadolini riguardano il potenziamento dell'attività preventiva e repressiva del fenomeno mafioso 'Che in Sicilia, soprattutto a Palermo, ha raggiunto livelli inauditi-. Secondo Pecchioli 'il fatto che oggi il grande traffico della droga produce per le organizzazioni mafiose una gigantesca potenza finanziaria che consente alla mafia di scendere direttamente in campo come forza che condiziona la vita politica, la vita pubblica in genere, penetra anche direttamente in gangli degli apparati statali, delle istituzioni, scende in campo come imprenditoria-. Perciò, a parere di Pecchioli, essa minaccia «di diventare una forza che ostacola il complesso dello sviluppo nazionale, non solo siciliano. E questo va combattuto con armi alla pari: mentre oggi lo Stato — ha affermato — si contrappone all'offensiva mafiosa ancora con metodi artigianali-. ili presidente del Consiglio — ha proseguito Pecchioli — ci ha dato assicurazione, ha apprezzato la nostra iniziativa e adesso valuteremo dai fatti». Il documento comunista consegnato a Spadolini afferma tra l'altro che il primo obiettivo che si pone nella lotta contro la mafia «é l'organizzazione di un coordinamento specializzato delle forze-. Secondo 11 pel «si rende necessario istituire a Palermo (nell'ambito delle norme di legge dì riforma della polizia o con eventuali nuove deliberazioni da parte del governo) una efficace struttura di coordinamento delle forze di polizia, specializzata nella lotta alla mafia, con compiti di indagine permanente e sistematica opportunamente estensibile all'intero territorio nazionale e anche all'estero e con compiti di prevenzione-. Questa struttura, alla diretta dipendenza del ministro dell'Interno, dovrà essere dotata di una 'banca dei dati- sulle attività mafiose e sulla produzione e il traffico della droga, e fare da supporto «all'indispensabile coordinamento nazionale fra tutti i giudici impegnati in indagini e processi di mafia-. Il documento formula quindi alcune Indicazioni: disporre a cura degli organi costituzionalmente competenti accertamenti sull'attività bancaria In Sicilia; riesaminare la legislazione ant i-droga; prevedere per tutte le forme di criminalità organizzata, ^compresa la mafia, riduzioni di pene per gli Imputati che collaborino con la magistratura e rendere effettiva la revisione e la integrazione delle liste del giudici popolari presso ogni Comune; Infine aggravamento delle sanzioni penali anche di carattere Interdlttivo (da particolari professioni, dalle liste di concorrenti agli appalti pubblici, ecc.) per coloro 1 quali abbiano commesso delitti di carattere mafioso.

Persone citate: Pecchioli, Pio La Torre, Rita Costa, Spadolini, Ugo Pecchioli

Luoghi citati: Palermo, Roma, Sicilia