Washington costruirà altre basi nei Caraibi e in Centro America di Ennio Caretto

Washington costruirà altre basi nei Caraibi e in Centro America Nel Paese cresce la tensione a poche settimane dal confronto elettorale Washington costruirà altre basi nei Caraibi e in Centro America Il ministro della Difesa non esclude di appellarsi al trattato di Rio per una forza navale comune in funzione anticubana - Haig: «Il Guatemala prossimo obiettivo dei ribelli» prossimo obiettivo dei ribelli» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Oli Stati Uniti apriranno nuove basi militari nei Caraibi e nel Centro America, oltre a quelle di Guantanamo, a Cuba, e di Panama, per proteggere il Salvador dopo le elezioni e impedire che l'Vrss, Cuba e il Nicaragua aumentino la guerriglia anche in Guatemala. Non escludono inoltre di appellarsi al trattato di Rio de Janeiro del 1947, per formare una forea navale Vsa-latino americana e istituire un blocco di Cuba e di Managua, stroncando così le forniture militari comuniste ai ribelli. Queste indicazioni sono emerse dalle testimonianze al Senato del ministrò della Difesa Weinberger e dell'ambasciatore all'Orni, la signora Kirkpatrick, e confermano che la superpotenza ha già messo a punto una strategia di salvaguardia della regione per il periodo successivo al voto del 28 marzo. Le trattative per nuove basi militari — Weinberger le ha ridimensionate parlando di «punti di appoggio logistici» — sono in corso con l'Honduras, che confina con il Nicaragua, e con la Colombia, che occupa una posizione strategica importante nella parte settentrionale del Sud America. Il ministro della Difesa ha sottolineato che le trattative «sono riservate... e procedono su piede di assoluta parità»: «dovrebbero sfociare» ha ag giunto «in trattati reciproca mente vantaggiosi tra noi e Paesi amici». Il capo del Pentagono non ha fatto riferi' mento al Guatemala, con cui la superpotenza si è scontrata nel 77 a causa delle violazioni dei diritti dell'uomo commessi dalle forze armate guatemalteche. Ne ha discusso invece, ma in un ambito diverso, il segretario di Stato Haig. Haig ha prospettato aiuti militari per 250 mila dollari per addestrare le truppe governative. «Il Guatemala» ha ammonito «sarà il prossimo obiettivo del guerriglieri armati dal Paesi comunisti». Alla forza navale Usa-latino americana per un eventuale blocco di Cuba e del Nicara¬ gua ha accennato l'ambasciatore Kirkpatrick, sollecitata dal senatore democratico Tsongas. La signora Kirkpatrick aveva appena denunciato la repressione degli indios •mosquitos» sotto il potere, sandinista. definendola «più grave di quella del dittatore Somoza». «Non nego che la repressione esista» le ha detto Tsongas. «Ma 11 governo Reagan non cerca forse In essa, e neh odio per Castro che alberga In parti del nostro Paese. una scusa per Invocare il trattato di Rio de Janeiro?». L'ambasciatore ha risposto di «non potere fare ipotesi» e ha proseguito: «Il trattato garantisce la sicurezza dell'emisfero occidentale. E' chiaro che costituisce uno strumen¬ to Importante». Tardivamente, ha precisato che gli Stati Uniti «non contemplano però nessun blocco in questo momento». In forma ufficiale, la superpotenza ha comunicato i notiti dei membri della delegazione che osserverà le elezioni nel Salvador. Tra di essi figurano quelli del rettore dell'università di Notre Dame, il reverendo Hesburgh, un autorevole assertore dei diritti civili. La delegazione sarà guidata dalla senatrice Kassebaum, figlia dell'avversario del presidente Roosevelt alle elezioni del '36, London. Altre delegazioni si recheranno nel Salvador dall'Inghilterra, dall'Egitto, e dall'O-SA.. Ennio Caretto