Il governo cinese restaura tre tombe di missionari

Il governo cinese restaura tre tombe di missionari UNO E' L'ITALIANO MATTEO RICCI Il governo cinese restaura tre tombe di missionari PECHINO — Il «China Daily» di ieri pubblica un ampio servizio sui missionari occidentali nella Cina imperiale parlando diffusamente di Matteo Ricci, del tedesco Johann Adam Schall von Bell e del belga Ferdinandus Verblest. Di Matteo Ricci il giornale ricorda che egli giunse in Cina esattamente quattro secoli or sono, nel 1582, è che vi rimase sino alla morte. La sua tomba infatti si trova a Pechino nel gruppo di case che ospitano la scuola municipale di partito. Accanto a lui riposano gli altri due missionari. Il «China Daily» osserva che questi sacerdoti «un tempo denigrati come portatori di una "cultura imperialistica" durante la rivoluzione culturale, sono ora riconosciuti come uomini che apportarono un contributo alla Cina diffondendo la conoscensa della scienza occidentale». Il quotidiano afferma che dono i «dieci anni di caos» il governo spese diecimila yuan (circa settemila dollari Usa) per restaurare le tombe profanate. Dopo aver ricordato l'opera di Ricci, il giornale afferma che egli imparò il cinese al punto che insieme con il famoso scienziato Xu Guangqi tradusse opere di geometria occidentale e diede lezioni di scienza dell'Occidente. A proposito dello stato attuale delle tombe di Ricci e degli altri due missionari, il «ChinaDaily» scrive: «Dinan zi alle loro tombe in mattoni vi sono tre gigantesche pietre tombali decorate con croci cattoliche e incisioni tradizionali cinesi che riproducono nuvole e draghi. Ogni pietra reca epitaffi in cinese e in lati no sul frontale: quelle di von Bell e Verbiest hanno sul retro iscrizioni in cinese e manciù dell'imperatore Kangxi, uno dei monarchi più letterati al cui servizio i due furono».

Persone citate: Johann Adam, Matteo Ricci, Ricci, Verbiest

Luoghi citati: Cina, Pechino, Usa