«Dal comportamento dei governi dipende il futuro dell'automobile»

«Dal comportamento dei governi dipende il futuro dell'automobile» Intervento a Ginevra di Umberto Agnelli alla Conferenza mondiale del settore «Dal comportamento dei governi dipende il futuro dell'automobile» Per l'Europa l'handicap maggiore è rappresentato da politiche nazionali al limite della conflittualità tra loro - Accordo con la Peugeot: gli egoismi nazionali porteranno a dover realizzare due stabilimenti, non si otterranno così tutte quelle economie che sarebbero state possibili - Relazione di Pitoni (Pirelli) NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE GINEVRA — -Per l'industria automobilistica mondiale saranno determinanti nei prossimi anni, oltre alle scelte ed alle strategie dei singoli costruttori, i comportamenti dei governi e delle pubbliche amministrazioni'. Lo ha detto il vicepresidente della Fiat e presidente della «Fiat Auto» Umberto Agnelli parlando ieri a Ginevra nella quarta Conferenza mondiale dell'au-organizzata dal inglese Financial tomobile. quotidlnao Times. E' fondamentale che le autorità pubbliche dedichino all'Industria automobilistica un'attenzione particolare. Questo settore, infatti, dopo aver diffuso benessere e occupazione per decenni, attraversa una fase transitoria in cut assorbe ricchezza. 'L'importante — ha detto Agnelli è che tali risorse siano rivolte a rinnovare e non soltanto a pagare posti di lavoro in eccesso e aziende fuori mercato, o senza futuro economicamente valido-. Dopo aver ricordato che l'industria automobilistica americana è reduce da un blennio durissimo con fortissime perdite di denaro e di oc- cupazione e che i giapponesi sembrano aver adottato un atteggiamento più prudente nell'export, Agnelli ha detto che molto difficile si presenta la situazione dell'industria automobilistica europea. •Eravamo i campioni del mondo per le esportazioni nel 1970, con un totale di due milioni e meato di vetture l'anno. Siamo stati ridimensionati a meno di due milioni nel 1 IMO. ed è un trend di cui è dif- ficìleprevedere l'inversione - •Ma il nostro handicap maggiore — ha aggiunto—è il permanere di politiche nazionali non solo prive di omogeneità e tanto meno saldate in un disegno di coerente divisione del lavoro a livello europeo, ma addirittura al limite della conflittualità tra loro: Tra gli aspetti positivi dell'industria europea vi è certamente una concezione del prodotto — tecnologia produttiva — e una filosofia progettatlva molto aggiornata ed in linea con 1 tempi. Si può anzi aggiungere che i produttori europei hanno di fatto dato vita al più dinamico e variegato laboratorio di innovazione tecnologica. Nella ricerca di maggiore economicità produttiva molto importanti possono essere gli accordi tra industrie automobilistiche e componentistiche che, pur salvaguardando l'identità di ciascuna marca, consentano di selezionare e ridurre 1 costi. A proposito di accordi tra Industrie, rispondendo ad alcune domande. Agnelli ha sottolineato come elemento negativo lo sbocco cbe sta avendo l'accordo Flat-Peugeot per la produzione di un motore in comune. «Gli egoismi nazionali — ha detto il vicepresidente della Fiat —porteranno, probabilmente, a dover realizzare due stabilimenti (uno in Italia e. uno in Francia), anziché uno solo. In questo modo — ha concluso — si otterranno ugualmente delle importanti economie, ma non tutte quelle che sarebbero state possibili: Concludendo l'intervento Agnelli ha.detto che -sarebbero necessarie politiche industriali per l'auto.inquadrate in linee-guida europee e invece viviamo in una situazione in cui il clima politico della Comunità si sta gravemente deteriorando: l'intervento pubblico è usato in funzione di interessi immediati di carattere nazionale quando non addirittura locale, assistiamo ad un incalzare di azioni protezionistiche occulte o palesi e l'unico tentativo di dare dimensione europea alle politiche per l'auto giace nei dossier di Strasburgo. Il rischio di una decadenza dell'industria automobilistica europea è reale: spetta a tutti noi prendere sul serio questo momento storico e volgerlo in positivo. ricordando ai governi che il settore, sia pure dopo le riconversioni, resterà tra quelli industriali a maggiore intensità di occupazione-. Da parte Bua l'amministratore delegato della Pirelli, Filiberto Pitttnt, ha sottolineato che i fornitori di componenti non saranno più chiamati a fornire uno o più fabbricanti di auto nazionali, ma a soddisfare adeguatamente richieste provenienti da Case automobilistiche sempre più diversificate, non solo tecnicamente ma anche geograficamente. E' quindi prevedibile un maggior peso e una crescita delle attività dei componentisti, che incideranno mediamente per oltre il 50 per cento sul costo di produzione di una vettura. Il successo del componentisti — ha detto ancora Pittinl — sarà più che in passato legato e condizionato dalla capacità di contribuire allo sforzo delle case di realizzare le nuove vetture degli Anni 80: •Nuove per i cambiamenti rilevanti nel modo di mettere insieme il sistema automobile, ma anche sotto il profilo delle prestazioni per il mutato atteggiamento psicologico dell'utente verso l'automobile*. r.v. Umberto Agnelli

Persone citate: Agnelli, Filiberto Pitttnt, Pitoni, Umberto Agnelli

Luoghi citati: Europa, Francia, Ginevra, Italia, Strasburgo