che cos'è La macromolecola

che cos'è La macromolecola che cos'è La macromolecola ricerche C ON la fortuna esplosa alcuni dl liui molecola sia da ritenersi 'grande', quando comprende almeno duecento atomi. In realtà, le molecole giganti possono essere fatte di decine di migliaia di atomi; possono pesare anche milioni di volte l'atomo dell'idrogeno. Tra le grandi molecole naturali, v'è la cellulosa, il principale costituente delle piante, nelle quali essa forma la parete delle cellule, e può comprendere migliaia di molecole minori (di glucosio) legate a catena (i batuffoli della pianta del cotone sono cellulosa pura). Altre sostanze organiche naturali, molto più complesse, sono le proteine, presenti soprattutto nei tessuti animali; sono costituite anch'esse, come la cellulosa, con atomi di ossigeno, carbonio, idrogeno; ma in più hanno l'azoto ed eventualmente altri elementi, come zolfo, fosforo, ferro, magnesio. Le proteine svolgono le funzioni fisiologiche più delicate. La prima di cui si scoprì l'esatta struttura (1954) è l'insulina, un ormone che regola l'assorbimento dello zucchero nel sangue. La ' molecola dell'insulina (del bue) ha 777 atomi (254 di carbonio, 377 di idrogeno, 65 di azoto, 75 di ossigeno, 6 di zolfo). Altra proteina, l'emoglobina, presente nei globuli rossi del sangue, che fissa in essi l'ossigeno introdotto nel corpo con la respirazione, contiene ferro. Le migliaia di proteine diverse, presenti in ciascuno di noi, vengono fabbricate entro le cellule, da macromolecole complesse (di acido C la,. ON la fortuna delle materie plastiche, esplosa alcuni decenni fa, s'è introdotto nel linguaggio il termine 'macromolecoche significa molecola grande o gigante. Molecola, un concetto che prese corpo nel secolo scorso, indica la più piccola porzione possibile di una sostanza chimica composta; cosi la molecola del sale da cucina ha due atomi (NaCl), tre ne ha l'acqua (H20), quattro l'ammoniaca (NHj) cinque il metano <CH4), e così via; ma si considera anche la * 'a dell'ossigeno (O^ nonché quella deil'ia. (HJ, perchè in questi gas (e in altri) dueat uguali si accoppiano per fare una molecola. Per più di un secolo i chimici hanno studiato di preferenza molecole piccole, comprendenti dai due ai cinquanta atomi. Molecole molto più grandi e più complesse si sono incontrate prendendo in esame le sostanze di cui sono fatti animali e piante (materia organica). In queste sostanze, anche non più viventi al presente, ma che furono tali in passato come il legname, l'ambra, l'avorio, il carbon fossile (resto di antiche forste), il petrolio (residuo di organismi depositati su antichi fondi marini), è sempre presente il carbonio, l'elemento chimico indicato con la lettera C. Perciò la chimica organica è anche, detta chimica del carbonio. Quando una molecola si può considerare grande? Non c'è un limite esatto; ma Sir Harry Melville, nel suo volume Le Molecole Giganti (Feltrinelli ed., Milano 1961), propone che una desossiribonucleico, DNA), presente nei cromosomi. Non è ancora in grado la chimica di preparare macromolecole capaci delle delicate e vitali funzioni delle proteine; ma qualche approssimazione all'estro della natura, nell'inventore macromolecole, che servono come materiali utili, si è avuta grazie alla petrolchimica. Il nome di questa industria deriva dalla circostanza ch'essa adopera, come materia prima, il petrolio e gl'idrocarburi da esso derivati, nonché il metano; sostanze in cui è presente il carbonio e che, in anni passati, furono disponibili a profusione (e di questi tempi sono divenute più preziose). Si parte da molecole piccole e semplici, per esempio dall'idrocarburo gassoso etilene (C^H4) e si legano insieme in un numero indefinito ottenendone una sostanza solida, il politene, che è appunto una adoperatissima materia plastica. Con ingegnosi accorgimenti, a partire da altre molecole piccole (monomeri), si preparano molecole grandi (i polimeri), di fibre tessili, gomme sintetiche, vernici; di surrogati del legno, dei metalli, di ceramiche, di vetri. La varietà di queste macromolecole artificiali e dei materiali corrispondenti è immensa. Oggi si hanno coloranti non più prodotti da piante rare, come l'indaco, oppure da animali, come la porpora e la cocciniglia; fibre non soltanto ricaliate dui vello delle pecore o da steli di piante; materiali che non sono osso o legno o pietra, ma del tutto inventati. Didimo in

Persone citate: Feltrinelli, Harry Melville

Luoghi citati: Milano