Wagner travolto da un insolito fiume di parole

Tutto libri Tutto libri Il musicista in un saggio di Newman Wagner travolto da un insolito fiume di parole CON una ventina di nuovi titoli, la Durium ha ora arricchito il già ampio catalogo della collana •Kings o/Jazz*, preziosa per il collezionista, utile strumento (a prezzo economico) per chiunque voglia aggiornarsi sulla musica afroamericana o accostarvisi. Curata da una équipe di specialisti, la «King ofjazz» propone in ogni album il repertorio inedito dei grandi protagonisti colti «in diretta» durante un concerto, una session nel night club, o l'esibizione radiofonica. Ellington, Armostrong, Bechet appaiono tra altri classici con una abbondante e selezionata produzione ; nel settore riservato ai solisti moderni si impongono le registrazioni a caldo di un Parker, di un Davis, di un Navarro, di un Bud Powell. Un album dedicato a Nat King Cole (datato 1944) offre l'occasione ai distratti per confrontarsi con l'arte pianistica di solista divenuto celebre come cantante. Rivale di Sinatra durante gli Anni Cinquanta, King Cole aveva iniziata la propria carriera come pianista e dirigeva un trio organizzato con gusto raffinato. Irreprensibile nella stesura formale la miniorchestrazione di Cole si arricchiva a ogni passo della fluente (ma filtrata) vena inventiva del leader. Molti pianisti hanno in seguito tentato il modello di un Cole: lo stesso Oscar Peterson degli esordi amava ricalcare certe formule tipiche dello stile del King di lavoro, la sostanza del libro si riduce ad un'accurata descrizione narrativa dei libretti, con abbondanza di citazioni musicali inserite al punto giusto per esemplificare i famosi Leitmotive, e non si nega che in quest'area il libro possa rendere utili servigi a chi abbia la pazienza d'affrontarne la ridondanza. Ma il livello critico è scoraggiante: «Qui Wagner apre le cateratte della sua ispirazione lirica», «La musica per un poco è di una tenerezza struggente», «Un motivo nuovo e di grande bellezza sale dai violoncelli, introducendo nella partitura la prima nota di profondo sentimento», e avand di questo passo. A cosi modesto livello, come guida tematica andava benissimo il vecchio manuale di Gustavo Macchi nelle cui duecento paginette imparavamo, sessantanni fa, a LO vedremo anche in televisione l'amato e vituperato Monteverdi di Nìkolaus Harnoncourt? Per il momento ascoltiamolo in disco, e non nell'edizione già nota di dieci anni fa, ma nella nuova versione che il violista e direttore austriaco ha voluto dare ad un caposaldo della sua fama di interprete «filologico» del repertorio rinascimentale, barocco, preromantico in genere. La tedesca Telefunken, nel cui catalogo era appunto la celebre trilogia operistica monte verdiana diretta da Harnoncourt (L'Orfeo, 1969; Il ritorno d'Ulisse in Patria, 1971; L'incoronazione di Poppea, 1974), completa in questo mese la nuova emissione. E' la colonna sonora di una pellicola mandata in onda dalla Televisione tedesca e prodotto dalla Unitei, la casa specializzata in film musicali (con cospicua cointeressenza economica di von Karajan). già nota

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