Da tremila anni il tè è una tazza di filosofìa

Processo all'Italia Processo all'Italia Da tremila anni il tè è una tazza di filosofìa veneziani. (m. t.) •Pretore d'assalto» agli inizi degli Anni Settanta, oggi magistrato a Genova, Adriano Sansa ha raccolto nel volume La Repubblica diseguale (edizioni Paoline, pp. 382, L. 8000) gli articoli pubblicati sul settimanale Famiglia cristiana tra il 74 e V '80. Temi ricorrenti dei suoi commenti incisivi, che non hanno purtroppo perso nulla della loro attualità, sono il terrorismo e la criminalità comune, 10 sfascio della pubblica amministrazione, la crisi della scuola, la droga, 11 degrado dell'ambiente, la questione morale, tutte le ferite apertesi in questi anni «difficili e aspri» che hanno visto il nostro Paese impaludarsi in una tragedia in apparenza priva di sbocchi: -La stagnazione deve essere attribuita — scrive Sansa — principalmente al modo nel quale si è governato. Ma non si può tacere che nessuno si è presentato con sufficiente forza ideale e coerenza a proporre soluzioni per il bene comune». Sansa indaga la cronaca italiana dalla parte delle vittime, scava nei fatti, allinea gli indizi. Non pronuncia sentenze senza appello ma si preoccupa di richiamare quei valori morali che soli, a suo giudizio, possono ridare senso alla vita civile: il rispetto della persona; l'uso del potere come strumento di servizio, mai come fine in sé, la tolleranza, il rifiuto dell'ideologia, il rigore individuale, (i. g ) BEVANDA salutare, diuretica, panacèa contro tutti i mali, leggermente più sofisticata della campagnola camomilla nostrana, oppure inebriante elisir che non è vero che beviamo perché ci piace, o perché ci fa bene, ma sempre per un'altra ineffabile ragione? Già, il fascino sottile del tè, non un colpo di fulmine (o una sferzata d'energia, come il caffè! ma un amore lento, sottile, avvolgente, un amore che Maria Rosa Schiaffino ci racconta con garbo come se fossimo ospiti a casa sua per L'ora del tè (questo appunto il titolo del suo libro). E' una galleria di pettegolezzi (quel Samuel Johnson quanto te beveva! E lo sapete che Madame de Sevignè, a forza di bere tè, si era rovinata la pelle...) ma anche un libro storico: nel 1706 Lord Forbes propose una legge per limitarne l'uso alle sole classi sociali elevate perché, sosteneva «il piacere tratto da questa bevanda può sfavorevolmente influire sui lavoratori». Ma piaceva tanto anche ai lavoratori inglesi o di altri paesi che erano andati a colonizzare l'America, che non sopportarono l'imposizione di un'ulteriore tassa sul tè pretesa dalla madre patria e nel 1767, a Boston, buttarono a mare casse cariche di tè. E fu l'inizio della Guerra d'Indipendenza. Viva gli Stati Uniti d'America: stelle, strisce e una fogliolino di camelia sinensis, questo il nome scientifico dell'arbusto che viene dalla Cina, dove il tè si beve da tremila anni, non da trecento come da noi che su certe cose siamo sempre un po' indietro rispetto agli orientali. In tutta l'Asia infatti il tè si beve da sempre e ha un significato particolare, è sempre stato legato a una concezione della vita che eleva la degustazione a forme rituali. Si beve tè con compunzione, mica sbadatamente, in piedi, velocissimi al bar, come se fosse un caffè qualunque: si beve tè come in Giappone, ore e ore per la famosa •cerimo- Einstein e Oppenheimer a Princeton lonnello inglese prende il té ne, tè per il pomeriggio, tè per la sera. Il libro di Maria Rosa Schiaffino è una preziosa guida, ci insegna a diventare 'intenditori di tè», che è cosa assai raffinata. Soltanto Gabriele d'Annunzio tra gli italiani era un vero intenditore di tè. anzi di tea for two. Ne II Piacere Andrea Sperelli vuole bere tè ma dalle labbra di Maria: «Non voglio bere a quella tazza». «Perchè?». «Dammi tu da bere». «Ma come?». «Cosi, prendi un sorso e non inghiottire...».— Ella teneva le labbra serrate per contenere il sorso ma le ridevano i grandi occhi a cui le lacrime recenti avevano dato maggior fulgore—. «Ora versa a poco a poco». Egli trasse nel bacio, suggendo, tutto il sorso. Si può fare anche con lo champagne, d'accordo, però qui siamo invitati all'ora del tè e volevamo rimanere in argomento. Nel libro, in effetti, c'è tutto quello che abbiamo sempre desiderato sapere sul tè e che nessuno ci ha mai detto. Così bene. „. Renata Pisu Maria Rosa Schiattino: L'ora del tè. ideal ibi i, pagine 96, lire 8000.

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