Dirigente e funzionario delle Poste in carcere per gli appalti truccati

Dirigente e funzionano delle Poste in carcere per gli appaiti truccati Accusati di peculato e falso dopo una serie di indagini condotte dalla Guardia di Finanza Dirigente e funzionano delle Poste in carcere per gli appaiti truccati Sono il direttore compartimentale costruzioni e un collaboratore - Avrebbero distratto finanziamenti pubblici per centinaia di milioni - Ricercato un impresario; comunicazioni giudiziarie, perquisizioni - Denuncia del sindacato min immilli miimimmimiimimiiTerremoto alle Poste: un dirigente e un funzionario in carcere, alcune comunicazioni giudiziarie in viaggio, perquisizioni a raffica in uffici e abitazioni private. Inoltre, la magistratura ricerca un impresario edile, complice, pare, nel peculato, e in una serie di falsi, che sono i reati contestati ai burocrati arrestati. Le manette sono scattate in alto.U dirigente da un paio di giorni alle Nuove è l'ing. Secondo Ellena, direttore dell'Ufficio compartimentale, che si occupa dei lavori, delle costruzioni, dell'ampliamento e della manutenzione del patrimonio edilizio e sovrintende pure alle pratiche d'appalto. Con lui è finito in carcere un funzionario del suo ufficio, l'ing. Rosario Di Bella. L'impresario ricercato è Mario Mazzini, che si dichiara vittima di ritorsioni e protesta la sua innocenza. Le comunicazioni giudiziarie hanno raggiunto, o stanno raggiungendo, parecchi dirigenti e funzionari. L'esito delle perquisizioni è materia di segreto istruttorio, come tutto il resto: dalla Procura della Repubblica silenzio. Non parla il dott. Marzachi, il magistrato che coordina le indagini. sphnrleNd immmmmmmiiii i i i immSono emerse parecchie e sostanziose irregolarità proprio in materia di appalti, le ha rilevate la Guardia di Finanza che ha eseguito gli arresti e gli altri atti giudiziari. Cosa c'è sotto? Il solito marcio che comincia a prendere forma di scandalo. Quantificare le somme che sarebbero state distratte dagli stanziamenti pubblici per finire nelle tasche private è impossibile. Comunque, si parla di cifre dell'ordine di centinaia di milioni. Difficile sapere se tutto finirà con l'arresto del dirigente e del funzionario o se nei prossimi giorni la macchia si estenderà anche fuori Torino. Non è improbabile che le indagini puntino sugli uffici di Alessandria e Cuneo. Lo si deduce da un dettagliato esposto del sindacato postelegrafonici della Cgil inoltrato nel giugno scorso alla procura della Repubblica. E' stato l'esposto a muovere le acque, anche se parallelamente le prove delle Irregolarità sono state fornite al magistrato da un ispettore venuto da Roma con il compito di compiere l'inchiesta amministrativa (inchiesta ancora in corso). E' tuttavia l'esposto del sin¬ dacato a fornire qualche notizia sulla 'disinvoltura con cui l'amministrazione delle Poste gestiva i rapporti con le ditte appaltatrici, circa la labilità di motivazioni con cui venivano giustificati i miliardi spesi per cottimi, straordinari ecc.». Vi si legge che ad Alessandria, per esempio, sono state spese somme incredibili per costruzioni modeste, che nu¬ merosi appalti per importi considerevoli sono stati gestiti in forma privata anziché seguire la prassi consueta, che in alcuni uffici sono stati fatti lavori non necessari, che gli sprechi non si contano e non vanno addebitati a ingenuità, ma a ben precisi interessi personali. Insomma, un giro di tangenti riscosse e coperte da giustificativi mano- imimimim inumi mimimi messi In modo da far apparire regolare ciò che regolare non è. Una brutta faccenda, con il consueto arredo di complicità ancora da definire e il solito torbido contorno di- omertà che le cementa. Perché il discorso è sempre il solito: il peculato, o l'irregolarità amministrativa protratta nel tempo e dilatata oltre 1 confini di un ufficio, non è gestibile se non vi sono coperture valide a vasto raggio. Giovedì gli arrestati sono stati interrogati a lungo dal magistrato; nei prossimi giorni i dirigenti a cui è giunta la comunicazione giudiziaria saranno chiamati negli uffici della Procura della Repubblica. Lo scrollone, dicono i sindacati, dovrebbe mettere a nudo non solo la corposità dei reati penali, ma una serie di comportamenti che incidono in negativo sulla gestione del servizio postale. Servizio di cui a Torino tutti si lamentano. * Per un'intossicazione da farmaci, Giovanna Baule, 32 anni, abitante in via De Sanctis 58, è ricoverata al Centro di rianimazione del Martini, di via Tofane. La prognosi è riservata. •Per una cioccolata (un cucchiaino di cacao in un po' d'acqua calda) ho pagato 1000 lire, un tè (costo della bustina filtro L. 30) si paga dalle 600 alle S00 lire. Quando ci si siede a mangiare non si sa mai quanto si spende; il coperto può variare dalle 700 alle 1000 lire a persona, come pure l'acqua non ha un prezzo stabilito. Queste cose non esistono né in Francia né in Svizzera. Un turista ha bisogno di sapere quanto spenderà per decidere quanto potrà fermarsi». C.Mayo Il dirigente dell'Inps di Moncalieri ci scrive: •In relazione alla lettera della signora Maria Salerai ved. Valenza (Specchio dei tempi, 5 febbraio) si precisa che, contrariamente a quanto asserito dall'interessata, la pensione sociale n. 2011119 è regolarmente in pagamento, in misura ridotta, presso l'ufficio postale di Torino 34, via Genova. •Peraltro, in occasione del prossimo rinnovo, la pensione di reversibilità verrà posta in pagamento con decorrenza 1" febbraio 1982 presso l'ufficio pagatore richiesto con riserva di effettuare al più presto possibile le operazioni di conguaglio tra le quote di reversibilità spettanti dall' 1-12--79 al 31 gennaio 1982 e quelle di pensione sociale, indebitamente percepite nello stesso periodo». dott. M. Crucillà

Persone citate: Giovanna Baule, M. Crucillà, Maria Salerai, Mario Mazzini, Marzachi, Mayo, Rosario Di Bella, Secondo Ellena

Luoghi citati: Alessandria, Cuneo, Francia, Moncalieri, Roma, Svizzera, Torino