Figueras dopo tanti no confessa « Ho ucciso io i due carabinieri »
Figueras dopo tanti no confessa « Ho ucciso So i due carabinieri » Colpo di scena nel processo per la feroce esecuzione del maggio 77 Figueras dopo tanti no confessa « Ho ucciso So i due carabinieri » Finora aveva sempre respinto le accuse - «Ero solo, nessuno mi ha aiutato», ha detto ai giudici - Durante un sopralluogo a Moncalieri ha ricostruito la sua verità - Il pm: «E' assurdo» «Ho ucciso io i due carabinieri di Moncalieri, gli altri non c'entrano, ero solo. Lo dico non per collaborare con la giustizia, ma perché ci sono degli innocenti in carcere». Freddo, senza tradire la minima emozione, Salvatore Farre Figueras ha confessato mercoledì in aula di avere sparato a Tonino Gubbioni e Giuseppe Terminiello la notte del 2 maggio "77. In stretto dialetto siciliano, mentre nella seconda corte d'assise s'era fatto un silenzio di gelo, ha spiegato: 'Quella notte sono andato a casa di Puglisi per chiedergli sigarette. Avevo in tasca due pistole che dovevo consegnare ad un tizio in un bar, ma quello non si è fatto vivo. Ho notato una 128 e mi sono insospettito. Su quell'auto potevano esserci dei nemici con cui alcuni giorni prima avevo avuto un conflitto a fuoco». Figueras ha continuato:«Ho fatto il giro dell'isolato e mi sono fermato in via Tiepolo. All'improvviso ho sentito la canna di un mitra che mi premeva la nuca. Era uno dei carabinieri che dall'interno delZ'Alfetta, con il finestrino abbassato, mi puntava l'arma. Mi erano giunti alle spalle scendendo a motore spento per la via in discesa». •Mi hanno fatto girare, sempre con la mitraglietta contro lo stomaco. Ho consegnato un documento, falso, intestato a Salvatore Grasso — ha detto —.Loro lo hanno preso e hanno cominciato a passarselo da una mano all'altra dicendo: Che facciamo? Lo portiamo in caserma? Mi sono sentito sfottuto, in quel momento li ho odiati». Poi il duplice omicidio: 'All'improvviso c'è stato il rumore secco di una serranda abbassata. Loro si sono distratti. Ho preso dalla tasca la pistola e ho fatto fuoco attraverso il finestrino». L'auto con Gubbioni morente alla guida ha ripreso lentamente la discesa. L'assassino, secondo il suo racconto, sarebbe riuscito ad afferrare il documento che aveva consegnato e poi sarebbe scappato, rifugiandosi in casa di Puglisi. La confessione di Farre Figueras è giunta come un fulmine a ciel sereno. E' vero che proprio la sera prima l'avv. Festa, difensore di Francesco Miano, aveva sostenuto con vigore l'attendibilità del delitto occasionale, negando quindi la tesi dell'agguato affermata dal pm Tinti, che ha chiesto 7 ergastoli per gli imputati principali. Ma Farre Figueras (già condannato a 30 anni di carcere per il duplice omicidio e che quindi non ha nulla da perdere in questo processo) aveva sempre negato di aver ucciso. Aveva parlato di un'altra persona che era con lui quella notte, la persona che aveva sparato, ma di cui non ha mai voluto fare il nome. Perché la confessione? Gli avvocati Masselli e Oliviero Dal Fiume parti civili: «Lo ha fatto per aiutare gli altri. Non ha nulla da perdere». La sera di mercoledì, giudici e avvocati sono tornati in via Tiepolo per un sopralluogo. Con estrema sicurezza Farre Figueras ha ricostruito sul posto la sua «verità». Ha mimato la scena con precisione. Ha detto la verità? Il pm Tinti e le parti civili non hanno dubbi: «£' una versione assurda, contraddetta dalla deposizione dei testi». Il processo riprenderà lunedi pomeriggio. A Per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione la Mobile ha arrestato Raffaele Satriano, 30 anni, via Santa Chiara 8. Francesca Barone, 23 anni, sua convivente, via Orta 12, è stata dichiarata in arresto per favoreggiamento personale. L'uomo è finito in carcere perché una parente della donna ha chiesto alla polizia di intervenire. Raffaele Satriano è stato bloccato a Por¬ ta Nuova mentre scendeva dal treno appena giunto da Lecce, la sua convivente durante l'interrogatorio perché ha tentato in tutti i modi di difendere l'amico anche di fronte a prove evidenti. * In preda ad una crisi di depressione psichica. Barbara Tello, di 21 anni, abitante al sesto piano di via Baltimora 129, si è uccisa gettandosi dalla finestra della cucina.
Luoghi citati: Lecce, Moncalieri
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