Primo round di studio nella verifica in Comune di Gianni Bisio

Primo round di studio nella verifica in Comune La giunta davanti alla «crisi del settimo anno» Primo round di studio nella verifica in Comune Nessun comunicato dei segretari pei e psi - Si è cominciato a parlare del ruolo della città e del sindaco - Lunedì si entrerà nel vivo Primo round, ieri mattina, dell'incontro tra comunisti e socialisti per la verifica nella giunta comunale. Al gong, dopo quattro ore di vibrante discussione, gli avversari (il termine è improprio visto che la crisi non la vuole nessuno, ma rende ugualmente l'atmosfera) sono tornati ai rispettivi angoli indenni. E' stata una ripresa preliminare, di studio, nella quale si sono affrontati solamente i temi di politica generale. Nel vivo di quella che, con una battuta (fonte psi) è stata definita «crisi socialcomunista del settimo anno», si entrerà soltanto da lunedi. Nessun comunicato è stato emesso, né i due segretari provinciali, Gianotti (pei) e Alessio (psi) hanno rilasciato dichiarazioni. La consegna, per ora, è il silenzio: polemiche ce ne sono state abbastanza. Ma sia il capogruppo del psi in Comune, Cardetti, sia il vicesegretario, Tigani. hanno fatto capire che ieri si è parlato del ruolo della città e di quello del sindaco. Il psi avrebbe gradito la presenza di Novelli alle trattative e si è dimostrato un po' perplesso della sua posizione super partes, slegato dai partiti che lo hanno espresso. I socialisti hanno sottolineato che i comunisti hanno voluto aprire formalmente per primi la verifica, indican do alcuni settori fondamenta' li della vita amministrativa, ma che sembrano 'Soprattut to preoccupati di garantire ai sindaco una funzione autono¬ ma dalla giunta e dalla maggioranza che lo ha espresso». Per il psi, inoltre, chiusa la necessaria fase della ricucitura sociale, il problema è oggi quello di definire il ruolo futuro di Torino, puntando su uno sviluppo del terziario superiore a sostegno di una reale ripresa industriale che garantisca l'occupazione. Tigani e Cardetti dicono esplicitamente che «costruire case e fare una metropolitana, leggera fin che si vuole, ma degna di questo nome, non deve destare complessi di colpa». La politica dell'amministrazione deve fare di Torino «una città moderna ed europea»: il psi confida di trovare su questa linea un accordo con il pei, E le forze di minoranza hanno già accolto l'appello. Il liberale Santoni prende atto che, almeno da parte del psi, si sta tornando al progetto del '70 per il metrò. I repubblicani, rilevando i ritardi nel confronto pci-psi (che hanno originato 'Contraddizioni per non dire paralisi», affermano che, anche se in 7 anni non ci sono state «crisi ufficiali», la giunta ha dimostrato «un'incapacità a produrre atti proporzionati. II de Artusi, infine, afferma che la nuova posizione assunta dal psi sulle grandi infrastrutture •rappresenta un segnale politico di grande rilevanza per il futuro della città» perché •cade, per la prima volta, la pregiudiziale ideologica sulle grandi opere che, demonizzando autostrade, metrò, città satellite, ha di fatto paralizzato dal '75 lo sviluppo di T'orino». Gianni Bisio

Persone citate: Artusi, Cardetti, Gianotti, Novelli, Santoni, Tigani

Luoghi citati: Torino