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Arriva cauto a mezzanotte il film-beffa di Schroeter Presentato a Berlino il blasfemo «ConciHi d'amore» Arriva cauto a mezzanotte il film-beffa di Schroeter DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BERLINO — Concilii d'amore di Werner Schroeter, versione benissimo filmata dello spettacolo mica tanto bello andato in scena l'anno scorso al Teatro Belli di Roma, viene cautamente presentato nell'oscurità notturna: alle undici di sera, a mezzanotte. All'una del mattino il direttore del FilmFest, Moritz de Hadlen, percorre nervosissimo la moquette fuori della sala: «Purché non mi arrivino adesso a sequestrare il film Ma andiamo. E' vero che Oskar Panizza, autore del testo giudicato blasfemo, venne condannato a un anno e mezzo di prigione: ma era il ÌHDS, e se non è successo niente a Roma, capitale del Papato e della cristianità... E infatti non succede niente di poliziesco: almeno per ora. Tragedia parodistica di un Dio che per domare la Chiesa corrotta di Papa Borgia e gli uomini immorali deve ricorrere al Diavolo che suggerisce un'epidemia di voluttà, il film risulta soprattutto stravagante. Dio è un incapace grasso e malaticcio con la faccia laccata di bianco, lo Spirito Santo è una colomba fastidiosa che continua a posarglisi sul cranio calvo e a tubare senza sosta. L'apparizione di Gesù è introdotta dalla vecchia canzonetta italiana 'Lo sai che i papaveri sono alti, alti, alti»: lui è uno svenevole col rossetto, non capisce niente di quanto gli succede intorno e ogni momento casca in grembo alla Madonna, che è una energica manager seducente alla Faye Dunaway. Il Diavolo invece è un gentiluomo in abito ottocentesco, chiaramente un intellettuale, lo stesso che recita la parte di Oskar Panizza processato: Antonio Salines, figurarsi. E' ben trovato l'emblema pubblicitario di Concini d'amore: come un nuovo Oscar, la statuetta d'oro di un satiro in erezione. Socialmente, politicamente, un film simile ha ancora qualche senso? Oggi più che mai, sostiene il regista Werner Schroeter: .11 cattolicesimo ha avuto un grande rilancio a causa del Papa polacco dalla faccia pulita, che con i suoi show alla Caterina Valente porta avanti una politica della Chiesa assolutamente reazionaria e repressiva. Il tema di Panizza ridiventa, quasi un secolo dopo, molto attuale: il potere temporale della Chiesa non è finito, si rinnova col potere politico di Wojtyla.. . ^