Giusva Fioravanti a giudizio uccise due carabinieri

DALL'INTERNO Giusva Fioravanti a giudizio: uccise due carabinieri PADOVA — Associazione per delinquere e non associazione sovversiva è il reato contestato, nell'ordinanza di rinvio a giudizio della banda «Fioravanti-Cavallini», a molti degli imputati accusati dell'omicidio di due carabinieri compiuto sul Lungargine Scaricatore, a Padova. L'ordinanza, firmata dal giudice istruttore padovano Mario Fabiani, è stata depositata ieri, con la richiesta di rinvio a giudizio di 26 persone, per i fatti del febbraio dello scorso anno quando un commando dell'ultradestra, guidato da Giusva Fioravanti, uccise i carabinieri Enea Codotto e Luigi Maronese. Le richieste del giudice istruttore, che seguono nella sostanza le indicazioni contenute nella requisitoria sommaria del pubblico ministero Vittorio Borraccetti, contengono due novità. Fabiani ha infatti prosciolto dall'accusa di associazione per delinquere Nicola Ferrarese, e ha rinviato a giudizio Carla Rosa per il solo reato di favoreggiamento, facendo cadere l'accusa di detenzione d'armi Il mantenimento di questo reato al posto della presunta associazione sovversiva potrebbe andare a tutto svantaggio dei cosiddetti «pentiti», che non potranno usufruire delle agevolazioni previste dalla legge sul terrorismo. Tra questi, anche il fratello di Giusva. Cristiano Fioravanti.

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