Medicinali scontati Le ragioni e i torti di Franco Giliberto

Medicinali scontati Le ragioni e i torti Un intervento del presidente dei farmacisti Medicinali scontati Le ragioni e i torti Il dottor Giacomo Leopardi sostiene che in una economia di mercato il prezzo deve essere remunerativo - Il senatore Merzario: «E1 un argomento bomba per i tanti metodi illeciti usati» Nella polemica sulla vendita dei farmaci, sulle percentuali assegnate per legge ai distributori, sulle anomalie di un mercato che merita disciplina se deve essere al servizio della salute collettiva, intervengono il dottor Giacomo Leopardi, presidente della Federazione unitaria dei titolari di farmacia (oltre tredicimila in Italia) e il dott. Adriano Morigi, presidente dell'Associazione titolari di farmacia di Torino e provincia. In rappresentanza dell'intera categoria Leopardi scrive che sarebbe opportuno precisare questi punti: 1) Lo sconto commerciale dovuto al farmacista è fissato per legge •nella misura non inferiore al 25 per cento, mentre è stabilito nell'8 per cento lo sconto dovuto al grossista. Ovviamente, nei casi in cui il farmacista acquista direttamente dall'industria produttrice, potrà usufruire dello sconto globale del 33 per cento». 2) In un'economia di mercato il prezzo dev'essere remunerativo, •cioè determinato in considerazione anche della realizzazione di un profitto da parte delle imprese». 3) Nella quasi totalità dei casi la vendita dei farmaci da parte del farmacista è subordinata alla presentazione di ricetta medica «con preclusione pressoché assoluta di orientare il paziente verso un tipo di specialità piuttosto che un altro». 4) La Federfarma respinge «con fermezza gli attacchi ingiusti e demagogici verso un sistema economico che opera attraverso le usuali leggi di mercato e assicura il servizio di distribuzione del farmaco nonostante le gravi inadempienze e i ritardi nei pagamenti da parte del Servizo sanitario nazionale». Il dott. Leopardi sostiene inoltre: sono necessari correttivi alla riduzione della spesa farmaceutica e alla razionalizzazione del settore; la prescrizione di farmaci deve rappresentare una risposta a un effettivo bisogno sanitario; è indispensabile fare nel Paese opera di educazione sanitaria; non è più dilazionabile — per evitare doppioni — l'introduzione della brevettabilità del farmaco; le registrazioni di nuovi farmaci devono avvenire solo se si tratta di prodotti innovativi, moderni, portatori di efficaci terapie; gli informatori medico-scientifici devono specificare il rapporto farmaci-efficacia terapeutica. Sono prive di razionalità certe confezioni unitarie di farmaci, per esempio di antibiotici iniettabili, in relazione al ciclo di malattia; la ricetta medica va predisposta in modo da permettere la rilevazione delle categorie dei farmaci prescritti, dell'età del paziente e di altre informazioni utili ài controllo dei consumi e della spesa. Il dott. Morigi, in una lettera sullo stesso argomento, aggiunge: »A norma di legge, al farmacista deve essere assicurato un utile "non inferiore" al 25 per cento sul prezzo di vendita al pubblico. Se la lingua italiana ha ancora un suo significato, dalla dizione letterale di cui sopra ne deriva che è legittimo anche un utile superiore al minimo, per cui vengono a decadere tutte le argomentazioni da chiunque portate che sostengono tesi contrarie, suggerite o da disinformazione o da interessi ii parte non obbiettivi e non ittendibili». Morigi critica inoltre il Cip 3er aver emanato «un provvedimento a carattere puramente amministrativo, difforme dalla legge, che ha previsto per la farmacia un margine inferiore al minimale e che og- gi risulta pari al 23,15 per cento sul prezzo di vendita al pubblico». Sarà inevitabile una richiesta dei farmacisti per ottenere «una rivalutazione dei loro margini su parametri europei». Si legge ancora nella lettera: «Con molta sicurezza affermo che il farmacista è un professionista estremamente severo, verso se stesso e verso la propria clientela, per natura deciso oppositore di ogni forma di comparaggio a cui, è ora di dirlo a chiare lettere, si dichiara completamente estraneo, anche se a volte non può evitare di subirlo». Dunque il dibattito sulla di- stribuzione dei farmaci si anima: le due lettere non sono le sole reazioni alla polemica suscitata — direttamente o per coincidenza — da alcuni nostri articoli sull'argomento. La Farmindustria ha 'Vincolato» i propri associati a un codice morale che combatta «l'acuirsi di talune deviazioni di comportamenti commerciali. Bisogna evitare — scrive ai propri associati —quei gravi fatti che. ancorché sporadici e irrilevanti sul piano economico, all'esterno pongono pur impropriamente l'esigenza di moralizzazione del settore». // riferimento riguarda gli extrasconti sui medicinali, le campagne promozionali con concessioni di »pezzi» gratuiti ogni dieci (o più) acquistati dal farmacista, i metodi di vendita che diventano illeciti quando hanno le caratteristiche del comparaggio. «Il comparaggio — ossia la "spinta" scorretta della vendita di medicinali — è diffuso nel settore farmaceutico — ci segnalava ieri da Roma il senatore Merzario — e questo è un fatto noto, anche se nessuno finora lo ha quantificato, pur sapendo che lo si attua in grande stile. Nella commissione Sanità ci occuperemo anche dell'argomento; svilupperemo alcune iniziative che si collegheranno a progetti di legge già presentati per disciplinare il settore». Il ministro della Sanità Altissimo ha ordinato un'indagine sulle aberrazioni del mercato distributivo dei farmaci. Il Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri ha in corso alcune inchieste che esaminano — oltre alle truffe plateali con fustelle falsificate o farmaci rubati e poi riciclati — varie categorie di medicinali — t cosiddetti doppioni —che, senza beneficiare di campagne pubblicitarie né dì costosissime ricerche scientifiche, sono venduti (perciò prescritti e tenuti a disposizione nelle farmacie) a quintali, per miliardi di lire. Franco Giliberto

Persone citate: Adriano Morigi, Giacomo Leopardi, Leopardi, Merzario, Morigi

Luoghi citati: Italia, Roma, Torino