A Londra piace, in fondo questa Sabaudia del duce

A Londra piace, in fondo questa Sabaudia del duce MOSTRA INGLESE SULL'ARCHITETTURA FASCISTA A Londra piace, in fondo questa Sabaudia del duce LONDRA — Anche qui è di moda riscoprire certe forme e strutture legate all'era fascista. La mostra dedicata all'architettura di Sabaudia è assai piccola, ma è allestita dalla prestigiosa Architectural Association ed è stata recensita dai giornali inglesi con imprevedibile attenzione. Sabaudia è un soggetto interessante in quanto la sua architettura si allaccia al disegno europeo, a quella scuola Bauhaus che Hitler scioglieva proprio nell'anno nel quale Sabaudia veniva costruita. Diventa «monumental-fascista» solo nei progetti di Frezzotti per uno stadio che non venne mai costruito. Frezzotti, che aveva progettato Littoria, era un architetto molto vicino al regime e aveva vinto il secondo premio per il concorso di Sabaudia. Questa mostra si apre con un montaggio «provocatorio», come dice uno degli organizzatori, il giovane architetto italo-americano Richard Bur N dett (insegna all'Università di Londra): alle spalle di Mussolini circondato dai gerarchi, come la Vergine degli angeli, abbiamo la città di Sabaudia, e tra le mani iconografiche del Duce il plastico della città. Nella prima sala un video trasmette il film Luce dell'inaugurazione della città, costruita in 250 giorni: con Mussolini, i Balilla, le Piccole Italiane, gli aeroplani, le camicie nere. Tutto attorno, le fotografie e i disegni «ragionati» di Sabaudia. Sono esposti al pubblico per la prima volta; si trovavano fino all'anno scorso negli archivi della decaduta Opera Nazionale Combattenti ed ora appartengono a Sabaudia. ' «La decisione del regime di bonificare le paludi dell'Agro Pontino, a sud di Roma, creando una zona fertile, fu dettata da ragioni economicopropagandistiche', spiega Burnett. La zona del Circeo era circondata da leggende e reminiscenze classiche. Ma si cercava anche di alleggerire le zone urbane, di ruralizzare un'area che potesse rifornire Roma e incrementare la popolazione agricola. Per ogni cento case coloniche si costruì un borgo; per ogni 10 borghi, una città. Il lavoro venne terminato nel '38. con 4000 case coloniche, 17 borghi e cinque città nuove: Littoria (ribattezzata con il nome di Latina) terminata nel '32. Sabaudia nel 34. Pontinia, Aprilia e Pomezia: queste ultime due città furono quasi distrutte dai bombardamenti che seguirono lo sbarco alleato di Anzio. .Sabaudia è uno dei rari esempi di insediamento urbano razionale, in quanto seguiva modelli funzionali', dice Burnett. .Le altre città nuove dell'Agro Pontino erano tradizionaliste: Sabaudia è l'unico esempio italiano di pianificazione urbana razionalista'. Il centro venne costruito per primo e solo più tardi la zona residenziale, per cui esiste tuttora quel nucleo centrale che manca, per esempio, nelle nuove città inglesi, una volta decantate dai nostri architet ti e oggi giudicate alienanti e socialmente pericolose. *Sabaudia è molto compatta. E' stata persino ridipinta l'anno scorso, il che dimostra una fierezza cittadina'. Il concorso per Sabaudia fu vinto da architetti della scuola razionalista: Picchiato Montuori, Cancellotti e Scalpelli, un gruppo diverso dal movimento accademico-monumentale in voga allora che si esprimeva in Piacentini, Giovannoni, nell'Eur o nella stazione di Roma. Il razionalismo moderno usava le forme classiche in modo funzionale. In questo era legato alla scuola di Gropius, alla Bauhaus, alle forme di Le Corbusier: un collegamento che diventa esplicito in questa mostra. Nonostante il possibile parallelo con le correnti europee, questi disegni mostrano anche un aspetto tipicamente italiano: nei dettagli artigianali, nel lavoro in pietra, in travertino, nel pianificare le abitazioni in senso medievale, con il negozio sotto l'abitazione, per esempio. Sia il catalogo che i recensori inglesi insistono sulle forme allungate (come la torre del municipio), le piazze assolate, le arcate nude che ricordano la «metafisica» di De Chirico. Bruno Zevi, che viene citato nel catalogo, pur apprezzando il razionalismo di Sabaudia, specie se paragonato con lo stile retorico di Littoria, scrive che il mito dei giovani architetti razionalisti cede quando viene a confrontarsi con la realtà. Ma questa, nonostante tutto, è una mostra intelligente e viva. Gaia Servadio