La Zanussi e la Indesit si alleano
La Zanussi e la Indesit si alleano L'accordo tra Mazza e Nobili porta la pace nel settore dell'eie ttronica civile La Zanussi e la Indesit si alleano I particolari dell'operazione non ancora noti - Alla società veneta andrebbe il ruolo di leader nei televisori a colori, quella torinese avrebbe più spazio nel campo degli elettrodomestici senza rinunciare all'elettronica - L'intesa non coincide con l'orientamento governativo MILANO — «J presidenti della Zanussi e della Indesit hanno esaminato la situazione dell'elettronica di consumo. Lamberto Mazza ha sottoposto a Mario Nobili una linea di condotta che riassume la posizione Zanussi sulla ristrutturazione del comparto video. Nobili ha pienamente condiviso impostazione e obiettivi. E' stato raggiunto un accordo fra le due società per costituire una società comune di elettronica che richiederà anche la partecipazione Gepi. Questa società dovrà gestire in armonia con i programmi di ristrutturazione del comparto gli stabilimenti Indesit per la produzione di televisori a Napoli e a Torino*. La pace è fatta nell'elettronica civile. Con questo comunicato diramato ieri, il giorno dopo un incontro a Roma fra Mazza e Nobili, Zanussi e Indesit non solo hanno deciso di smettere di lanciarsi accuse reciproche ma addirittura di fare una società in comune nell'elettronica. I particolari di questa operazione non sono noti e probabilmente debbono ancora essere discussi' ma le linee generali di questo accordo si intuiscono già. Zanussi ottiene il controllo della nuova iniziativa e con esso il riconoscimento del proprio ruolo di leadership nel campo dei televisori a colori. Indesit ottiene in cambio due importanti risultati: il riconoscimento di essere un interlocutore ufficiale e la garanzia di mantenere un piede nell'elettronica attraverso il conferimento dei propri stabilimenti alla nuova società che evita la completa distruzione di impianti e lavoro di ricerca. L'accordo raggiunto accenna inoltre esplicitamente al¬ l'opportunità di un intervento della Gepi, la finanziaria pubblica che il governo intende utilizzare per sostenere il set- tore. Nelle intenzioni delle aziende, la Gepi dovrebbe avere una partecipazione di minoranza probabilmente con il compito di fornire sostegno finanziario alla nuova iniziativa. E' una visione che non coincide però con l'orientamento emerso nelle ultime settimane in sede governativa e parlamentare di dare alla Gepi un ruolo di finanziaria di salvataggio di tutta l'elettronica in un unico raggruppamento pubblico da estendere a chiunque abbia da chiedere favori o sostegni come i produttori di strumenti musicali delle Marche (attività che è stata recentemente promossa nel comparto dell'elettroacustica tanto per offrire qualche utile assonanza, almeno linguistica con l'elettronica). Mentre il governo deve ancora definire la natura e gli scopi del proprio intervento, la ristrutturazione nel settore prosegue con la chiusura ieri di un accordo sindacale alla Irt-Telefunken basato sul ritiro di 900 licenziamenti sostituiti dalla cassa integrazione speciale (durata due anni) per 753 dipendenti. •Nell'accordo» informano i sindacati •l'azienda con/erma l'intenzione di attuare il suo piano di riorganizzazione produttiva fondata sulla riduzione della produzione annua di tv color e sulla cessazione della produzione dei tv in bianco e nero e degli hi-fU. Marco Borsa
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