Non sembra «l'altro» di Piazza San Pietro il giovane turco preso domenica a Amburgo di Tito Sansa

Non sembra «l'altro» di Piazza San Pietro il giovane turco preso domenica a Amburgo Omer Ay aveva chiesto asilo in Germania: secondo Ankara ha fornito il passaporto a Agca Non sembra «l'altro» di Piazza San Pietro il giovane turco preso domenica a Amburgo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — E'un personaggio misterioso il turco Omer Ay, 29 anni, arrestato domenica ad Amburgo perché colpito da mandato di cattura emesso dalle autorità di Ankara. L'uomo sospettato di far parte dell'associazione di estrema destra dei 'Lupi grigi», che da anni semina il terrore nel Paese, si era presentato nell'estate dell'anno scorso alla polizia tedesca chiedendo asilo politico perché in Turchia «si sentiva minacciato da estremisti di destra». La richiesta di asilo politico non è ancora stata accolta, da otto mesi però la polizia tedesca ha tenuto Omer Ay sotto controllo, senza accertare alcuna attività politica. «Non ci risulta che abbia commesso alcun reato in Germania» — dice il portavoce della magistratura amburghese, Dyker; «si presentava regolarmente a riscuotere il sussidio che spetta agli aspiranti all'asilo politico». Nessuna risposta viene data dalla magistratura della città anseatica alla domanda 'Perchè Ay, ricercato dall'Interpol, è passato inosservato per tanto tempo?». // portavoce consiglia di rivolgersi alla polizia. Questa, a sua volta, dice che le richieste di asilo politico sono di competenza del ministero degli Interni. «A chi apparteneva l'automobile Opel Manta sulla quale Omer Ay è stato sorpreso domenica sera casualmente, perché procedeva a fari spenti, con la targa di Schwaebisch Hall, nella Germania meridionale?». / diversi portavoce dicono che non lo sanno, ma che «accertamenti sono in corso». Interrogato ieri in cella, nel 'reparto estradizione» del carcere amburghese, Omer Ay ha mantenuto la calma. E' tutto ciò che dice la magistratura, celandosi dietro il segreto d'ufficio. Il portavoce Dyker insiste tuttavia nei dubbi sull'affermazione delle autorità turche che l'arrestato si è reso colpevole di «istigazione all'omicidio» fornendo un passaporto falso all'attentatore del Papa, Ali Agca. Lo sparatore anche ammettendo che si sia procurato il documento, da Omer Ay, difficilmente avrebbe rivelato al 'Complice» che il passaporto gli serviva per andare a Roma e uccidere il Pontefice. «Il falsario chiede i soldi e basta» dicono alla polizia di Amburgo, ammettendo di «non vederci chiaro». Da Roma si aspettano le fotografie del «presunto Omer Ay», scattate subito dopo l'at¬ tentato del 13 maggio in Piazza San Pietro. Le fotografie che finora si sono viste sui giornali, dice il portavoce della magistratura amburghese, escluderebbero che l'uomo fotografato in Italia e l'arrestato di Amburgo siano la stessa persona. Il primo è un giovane magro, di tipo sudamericano, questo è un uomo tarchiato, il volto rotondo, con grandi baffoni, che dimostra molto più dei suoi 29 anni. Quanto alla richiesta di estradizione, le autorità turche non si sono ancora fatte vive. E' dubbio comunque che possa venire accolta, ha dichiarato ieri a Bonn il portavoce del ministero della Giustizia. «Esiste una convenzione europea — ho detto — la quale esclude l'estradizione per una persona che rischi la pena di morte, come è il caso di Ay, accusato di partecipazione a un omicidio per rapina e di complicità in omicidio. L'uomo potrebbe venire consegnato alle autorità turche soltanto se queste garantiranno che Ay non verrà condannato alla pena capitale. Ma, data la situazione politica in Turchia, non sappiamo fino a che punto prestare fede a questa eventuale garanzia». Chiarezza potrebbe venire, almeno per quanto riguarda la presunta complicità con l'attentatore del Papa, da parte della magistratura italiana. Al palazzo di Giustizia di Amburgo si spera nell'arrivo di magistrati da Roma, perché qui in Germania (almeno finora) non risulta alcunché a carico dell'arrestato. Tito Sansa

Persone citate: Agca, Ali Agca, Lupi, Omer, Omer Ay