«Superare con carità e discernimento» il dialogo con i musulmani e le sette

«Superare il dialogo carità e discernimento» i musulmani e le sette Giovanni Paolo II, lasciata la Nigeria, ha sostato ieri nel Benin «Superare il dialogo carità e discernimento» i musulmani e le sette Il Pontefice ha concelebrato davanti a 24 mila persone nello stadio di Cotonou, capitale dell'ex Dahomey Prima di lasciare la Nigeria, aveva rivolto un discorso ai bambini africani - In serata è giunto nel Gabon COTONOU — Dopo la Nigeria, 11 Papa ha sostato ieri per alcune ore nel Benin, seconda tappa del viaggio in Africa. In serata è poi ripartito per Libre ville, capitale del Oabon. Durante la sosta a Cotonou, Giovanni Paolo n ha ricordato, nel corso di una solenne concelebrazione nello stadio alla presenza di 24 mila persone, il centoventesimo anniversario dell'evangelizzazione del Benin (l'ex Dahomey). Ne), suo indirizzo di saluto al Papa, il presidente del Benin, col. Mathieu Kerekou ha espresso condanna per la 'dominazione straniera» in Africa e ha detto che il Benin contrariamente a quello che si dice, è un Paese in cui viene garantito il rispetto del diritti fondamentali dell'uomo. n governo — ha detto il presidente Kerekou — esercita una neutralità stretta e positiva in materia di convinzioni religiose, che debbono essere « una scelta personale*. Giovanni Paolo II ha poi raggiunto in auto scoperta lo stadio, tra ali di folla plaudenti. Qui, durante la concelebrazione, esortando i fedeli a continuare l'evangelizzazione, il Papa si è detto certo che «1 cristiani sapranno criticare con lucidità il materialismo e la preoccupazione smodata nel guadagno che rischiano di fare perdere loro l'anima: Incontrando nuovamente il presidente Kerekou, il Papa ha detto che i cattolici di questo Paese 'nell'attaccamento alla loro patria non chiedono privilegi, ma vogliono poter partecipare pienamente e liberamente, come l'insieme dei loro concittadini, a tutta la vita della nazione e alle responsabilità che essa suppone». 'Essi — ha proseguito il Papa — non possono accettare un insegnamento che sia in opposizione con la loro coscienza. Sanno che l'uomo non vive di solo pane e le loro relazioni personali e comunitarie con Dio sono di capitale importanza». Rivolgendosi più tardi ai vescovi del Paese, il Pontefice 11 ha esortati a proseguire i loro 'Sforzi intesi a fortificare la fede e a formarla in profondità, in modo da renderla idonea a sostenere il confronto con le ideologie atee». n Papa ha anche raccomandato ai presuli il dialogo con i musulmani e di risolvere «con carità e discernimento» i problemi particolari connessi con le sette, vecchie e nuove. Lasciando la Nigeria, il Papa aveva in precedenza rivolto un messaggio d'amore ai bambini di quel Paese. «Le mie ultime parole vanno ad una persona tutta speciale: il bambino nigeriano. E' a ciascun bambino e bambina di questo grande Paese che lascio il mio messaggio di fratellanza, amicizia ed amore». «Vi chiedo, cari bambini, dovunque state, perché so che mi state ascoltando, di trasmettere questo messaggio ai fratelli ed alle sorelle che vengono dopo di voi». A salutare 11 Pontefice alla partenza da Lagos c'erano il presidente della Nigeria Shehu Shagari, gli altri esponenti del governo ed i vescovi Mentre venivano sparate in suo onore le ventun salve di cannone riservate ai capi di Stato, il Papa è tornato a parlare dei bambini ricordando la sua infanzia. 'Quando ero bambino mia madre mi diceva: tratta gli altri come vorresti che gli altri trattassero te». 'Cari fanciulli di Nigeria, comportandovi in questo modo avrete più potenza di tutte le centrali atomiche del mon do perché avrete il potere di portare pace e felicità nel mondo». Libreville. Giovanni Paolo II bacia il suolo al suo arrivo in Gabon; al suo fianco mons. Marcinkus

Persone citate: Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Kerekou, Marcinkus, Mathieu Kerekou, Shehu Shagari