E il capo zingaro, giunto a Biella, tuonò «Questa è la nostra terra, resteremo qui» di Piero Minoli

E il capo zingaro, giunto a Biella, tuonò «Questa è la nostra terra, resteremo qui» La strana guerra fra ottanta nomadi slavi e un'amministrazione comunale E il capo zingaro, giunto a Biella, tuonò «Questa è la nostra terra, resteremo qui» BIELLA — Tredici famiglie di nomadi, (una ottantina di persone, forse di più, in prevalenza bambini), intendono stabilirsi a Salussola, piccolo centro alle porte di Biella. Ma non è facile far collimare con leggi e regolamenti il loro proposito di mettere radici. Complica le cose, anche se è un elemento a loro favore, il fatto che hanno acquistato regolarmente il terreno su cui sostano da quasi un mese. L'origine di questi zingari è piuttosto incerta: pare che siano slavi e c'è chi sostiene di religione musulmana. Sul piano burocratico, risultano tutti residenti a Roma. Il loro capo riconosciuto è Asini Salilii. 47 anni e parecchi figli, alcuni dei quali già grandi. Parco di parole, ha finora respinto imperturbabilmente i ripetuti inviti a riprendere il cammino. «Siamo su terreno di nostra proprietà — risponde all'incirca — e quindi non danneggiaìiio nessuno. Perché non possiamo fermarci, se siamo stanchi di girovagare?'. Norme edilizie, regolamenti urbani, inosservanza dei più elementari principi igienici, per lui sono tutti termini incompren-( sibili. L'accampamento era inizialmente costituito da ventisei roulottes giunte in colonna dalla collina della Serra, (Salussola è in parte situata sulle ultime propaggini della morena baltea). e dispostesi alla rinfusa in località Prelle. a una quindicina di chilometri da Biella. Il numero del nomadi è fluttuante: qualcuno se ne va, altri arrivano. L'ap]>ezzamento, come si è detto, è già stato acquistato (pare che l'abbiano pagato circa 12 milioni, versati in contanti), e di conseguenza hanno il pieno diritto di sostarvi. Nel contratto, a onor del vero, si spiega che l'area è sottoposta a vincolo idrogeologico, ma anche questo termine è del tutto sconosciuto ad Aslm Salilii. Il sindaco di Salussola. Walter Gauna, 60 anni, ha chiesto lumi alla prefettura e ai carabinieri, praticamente senza risultato. La questione è di pertinenza del Comune, che deve perciò sbrigarsela da solo. I carabinieri non possono fare altro che intensificare la sorveglianza. In questi ultimi giorni è intervenuto il Comprensorio biellese, presieduto da Edoardo Berrone, che ha interessato anche l'assessore regionale al Bilancio, Gianluigi Testa. Se ne parlerà quanto prima a Torino, in riunione di giunta. Testa si è intanto incontrato a Biella con il sindaco Gauna, che lo ha messo al corrente della situazione. Appare evidente che in questo caso gli interventi d'autorità non servono: l'importante è risolvere la questione nel minor tempo possibile. Asini Salihl. che non conosce le leggi ma non vuole violarle, si è affidato a un legale di Biella, l'avvocato Giancarlo Bertagnolio. ì nomadi vivono nel frattempo in condizioni igieniche preoccupanti: non dispongono di acqua corrente e tanto meno di servizi, col rischio concreto di inquinare l'acque¬ dotto di Salussola: il terreno è infatti situato sopra la falda Ireatica da cui è alimentata la 'rete idrica e lo spessore del terriccio in superficie non basta per fare a lungo da filtro. Tra le possibili soluzioni, vengono cercati cascinali abbandonati, che potrebbero consentire insediamenti accettabili. Ce già chi vorrebbe approfittare della situazione: qualcuno si è dichiarato disposto ad acquistare il terreno, se i nomadi dovessero proprio andarsene, per tre milioni. Piero Minoli

Persone citate: Edoardo Berrone, Gauna, Giancarlo Bertagnolio, Gianluigi Testa, Prelle, Walter Gauna