Fenzis: fu dopo l'assoluzione che aderii alle Brigate rosse

Fenzis fu dopo l'assoluzione che aderii alle Brigate rosse Si è iniziato il processo d'appello contro le «menti» br genovesi Fenzis fu dopo l'assoluzione che aderii alle Brigate rosse detta «giustizia borghese» avevano disertato le udienze. Si parlò allora, e anche in termini polemici, di pesanti pressioni e minacce sulla magistratura genovese, di una istruttoria lacunosa e insufficiente, si disse che i carabinieri, pur di realizzzare un «colpo» clamoroso, avevano agito affrettatamente senza mettere insieme le prove necessarie. Poi, gran parte degli imputati di allora, rimessi in libertà, tornarono ad accumulare denunce: c'è chi è latitante e ricercato (come Antonio De Muro) o, come lo stesso prof. Fenzi che si diede alla clandestinità e venne successivamente arrestato o, per citare un episodio di pochi giorni fa, il prof. Luigi Grasso, già assistente del prof, Giancarlo Faina (morto di tumore l'anno scorso e considerato con Fenzi l'altra «mente» dell'eversione di sinistra alla facoltà di lettere), arrestato sabato mattina per ordine della Procura della Repubblica di Torino, perchè ritenuto coinvolto nell'assassinio del Procuratore Generale della Repubblica a Genova, Francesco Coco, avvenuto nel giugno del 1976. Maglione a collo alto, ber- Enrico Fenzi ieri in aula retta a quadretti a coprire la vistosa calvizie, sempre controllato e padrone di sé, Enrico Fenzi ha negato di aver mai fatto parte delle Brigate rosse nel periodo precedente al primo arresto (cioè quello dei carabinieri di Dalla Chiesa). 'Ero stato in cella con esponenti del movimento come Curdo e Franceschini, per questo venni invitato a Roma, a una riunione segreta, per, fornire il mio punto di vista su alcuni problemi di importanza fondamentale. Dopo pochi mesi tra la fine del 1980 e linizio del 1981 aderii all'organizzazione» ha ammesso Fenzi incalzato dalle domande del Presidente. Prima di Fenzi erano stati sentiti gli altri imputati di minore spicco. Lorenzo La Paglia ha ammesso di aver fatto parte delle Br (ma in primo grado lo aveva negato) ma solo come fiancheggiatore e ha scagionato completamente 11 proprio fratello Paolo, anch'egli sul banco degli imputati. Isabella Ravazzi ha affermato di «identificarsi in un 'processo rivoluzionario, che non coincide necessariamente con le Brigate rosse». Guatelli e Morono hanno protestato la loro innocenza, definendosi «extra-parlamentari di sinistra» e non brigatisti. Il prof Luigi Grasso, che era stato richiamato dal presidente al momento dell'apertura della seduta perché cercava di parlare, ha dichiarato di essere un 'Comunista anarchico» e di aver svolto solo della 'Controinformazione» e di non condividere nulla delle Brigate rosse. Paolo Lingua • DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GENOVA — E* tornato ieri mattima in aula per il processo di secondo grado, il prof. Enrico Fenzi, 44 anni, docente di letteraturA italiana all'università di Genova, apprezzato studioso del XVIII secolo, considerato uno dei «capi storici» o meglio delle «menti» delle Brigate rosse a Genova. C'è tornato ammanettato, nonostante la clamorosa assoluzione in Corte d'Assie del 3 giugno 1980, quando 11 professore, la sua convivente Isabella Ravazzi, il prof. Luigi Grasso, Lorenzo La Paglia e un'altra decina di imputati, tutti arrestati nel maggio del 1979 nel corso d'un clamoroso «blitz» dei carabinieri del generale Dalla Chiesa, vennero assolti con formula piena 'Perette il fatto (l'accusa di costituzione di' banda armata ndr) non sussiste». Fu, come molti ricordano, una sentenza molto discussa: gli imputati avevano tenuto durante l'udienza un atteggiamento arrogante, avevano ricusato i difensori di fiducia e successivamente anche quelli d'ufficio. Infine, continuando ad emettere dal carcere minacciosi bollettini controia cosid¬

Luoghi citati: Genova, Roma, Torino