Voci antisemite dalla Russia di Lia Wainstein

"Voci antisemite dalla Russia POLEMICHE SU «SINTAKSIS», RIVISTA DEGLI INTELLETTUALI IN ESILIO "Voci antisemite dalla Russia Caratteristica dell'emigrazione russa è la tenace volontà, manifestata dagli intellettuali profughi, di fondare, dovunque si stabiliscano, delle riviste di letteratura, arte, politica, filosofia. Molte ne sono spuntate in Israele, altre in America. Uno dei centri principali di questa attività è Parigi, dove escono per esempio, il Kontinent di Maksimov (giunto al trentesimo numero) e, a partire dal 1978, due riviste entrambe trimestrali, Echo dello scrittore Vladimir Maramzine e Sintaksis di Andrej Sinjavskij. Quest'ultima intende ricordare Sintaksis, la prima rivista clandestina in Urss, diretta da Aleksandr Glnzburg, di cui tre numeri dattiloscritti poterono circolare nel samizdat (1959-1960) prima che il Kgb la chiudesse. Tali pubblicazioni, .per la maggior parte stampate in russo, rimangono riservate a una minoranza composta da profughi e dagli slavisti occidentali. Le poche edizioni in altre lingue assumono quindi una grande importanza, sia perché spesso rendono accessibili a un più vasto pubblico dei testi a alto livello, sia perché ogni contributo a una migliore comprensione del mondo anomalo, v straordinariamente complesso e inquieto degli emigrati è comunque utile. Attualmente vi sono, tra l'altro, le edizioni in varie lingue di Kontinent (di quella italiana, Continente, Jaca Book, è uscito il secondo numero), la rivista Russia, pubblicata in inglese a New York da Valerij Challdze, il fisico russo che da anni dirige la Cronaca degli avvenimenti in corso, e ora la raccolta che presenta in francese dieci saggi scelti nella rivista di Sinjavskij (Syntaxis - Réflexion sur le sort de la Russie, ed. Albin Michel). La nuova impresa fu dovuta a due motivi, innanzitutto all'impressione di non poter esprimere certe idee nell'ambito delle pubblicazioni dell'emigrazione, dove Sinjavskij e la moglie Maria Rozanova, suo co-direttore, si sono 'Urtati ad un certo spirito partigiano». E poi Sinjavskij è favorevole al pluralismo delle opinioni e considera positivo il fatto che esistano persone diverse come Solzenicyn e Sacharov, Pljusc e Zlnovlev. «Talvolta, è vero, la nostra eredità russo-sovietica ci tra- scina, nelle nostre discussioni interne, sulla china dello sterminio reciproco. Degli eterodossi da altri eterodossi è una situazione che crea dei nemici. E' la psicologia sovietica invertita». Che cosa ci offre dunque una scelta, operata certo con oculatezza, in una rivista ispirata a simili principi? Anche al lettore occidentale più frettoloso non sfuggirà il tono polemico predominante nei testi. Otterranno ampi consensi taluni argomenti, come quello della curiosa conversazione a tre voci, in cui Oleg Dmltrlev, corrisponde.ae moscovila di Sintaksis, intervista, uno scrittore sovietico •'generalmente rispettato» che però ha preferito rimanere anonimo, mentre Sinjavskij, tra rlspo sta e domanda, inserisce 1 suol commenti sarcastici. Viene qui illustrata, Infatti, la sua formula sull'antlseml- tlsmo dall'alto e dal basso In Urss, un fenomeno che pone il problema non della sventura ebraica, ma della sventura russa, con la minaccia d'Incombenti pogrom e di una rinascente ideologia fascista. Il rispettabile scrittore si rivela cosi come l'erede di una precisa tradizione letteraria, iniziata dal settecentesco poeta Derzavin, autore di un Rapporto ostile agli ebrei, e ripresa, tra l'altro, da Cechov, le cui lettere all'editore Suvorln vengono tuttora censurate a causa delle espressioni antisemite. «Un intellettuale dello stesso tipo del nostro autore intervistato» incalza Sinjavskij nel commento Scorre voce che Pavel Palievsklj, il celebre critico sovietico, sarebbe l'autore di questo paradosso) ha dichiarato recentemente die "Osip Mandelstam era un'escrescenza ebraica sul corpo di Tjutcev" e, in fin dei conti, secondo lui, un ascesso nella letteratura russa». Polemica in direzione contraria si mostra Maria Rozanova nel criticare i viaggiatori occidentali in Russia, inclini, a suo parere, alle esagerazioni e alle inesattezze. Principale imputato, oltre al marchese de Custine, è lo scienziato tedesco Olearlus Olschlaeger (1603-1671) che definì gli abitanti di Mosca degli ubriaconi. Peccato che nella rassegna non siano inclusi gli affascinanti veneziani Iosaphat Barbaro e Ambrogio Contarlni, che si recarono in Russia nel Quattrocento. Nel suo Viaggio in Persia, Contarini, descrivendo Mosca, dove giunse nel 1476. osserva tra l'altro: -Sono h uomini assai belli et similmente le sue don¬ ne; ma bestiai gente (...). Sono grandissimi ubriachi et di questo se ne danno grandisslma laude et dispreggiano quelli, che noi fanno. Non hanno vino (...) ma usano la bevanda del mele (...). Ma il signore non lassa, che ogn'un sia in sua libertà farne (...) perché ogni giorno serlano ubriachi et si ammazzariano come bestie». Un parere analogo si trova nel Viaggio alla Tana di Barbaro. Dopo la polemica contro l'Urss e la polemica in difesa della Russia contro l'Occidente, non poteva mancare la polemica tra intellettuali emigrati. Efim Etkind, noto professore di letteratura, nel saggio «La scienza dell'odio», esprime il suo giudizio su La saga dei rinoceronti di Vladimir Maksimov (Editoriale Nuova). Se Maksimov passa in rivista i «rinoceronti» occidentali, alludendo a loschi passati e amicizie equivoche, Etkind proclama la propria reazione inorridita davanti al .ritratti a chiave» tracciati da Maksimov, alle accuse rivolte a personaggi riconoscibili ma innominati, soprattutto davanti al palese odio. Qualche occidentale si stupirà forse di vedere che mentre Sinjavskij riferisce le pesanti dichiarazioni antisemite di un anonimo sovietico, Etkind. invece, nella stessa Sintaksis. si scandalizza proprio perché Maksimov scaglia le sue accuse contro tanti personaggi senza nome. Ma le preoccupazioni sono ingiustificate: si trattava di realizzare il pluralismo, e sarebbe stato difficile realizzarlo in modo più evidente. Lia Wainstein Siniiivski visto da Levine (Copyright N.Y. Rcvicw of Books. Ope- / ra Mundi e per l'Italia .La Slampa.)r