Nascono sulla collina torinese i trottatori più veloci d'Italia di Angelo Conti

Nascono sulla collina torinese i trottatori più veloci d'Italia A Marentino la primavera è salutata dai nitriti di decine di puledri Nascono sulla collina torinese i trottatori più veloci d'Italia Si rinnova in questa stagione la nidiata dei campioni degli ippodromi - Una culla fatta di larghi pascoli e confortevoli box - Edoardo, il caporazza, un po' veterinario e un po' papà Gibson, cento lo chiameranno papà Ogni anno nascono in Italia 4000 cavalli da corsa: circa 3100 trottatori e 900 purosangue. Di questi, solo 150 trottatori e una trentina di purosangue vedono la luce in Piemonte. La nostra regione è però leader nel settore del trotto: tre vincitori di derby, negli ultimi dieci anni, sono nati in provincia di Torino. I motivi di questo successo, a detta dei tecnici, sono tre: l'ottima qualità del foraggio e dei pascoli, la bravura degli allevatori e degli allenatori piemontesi e la validità degli impianti di Vinovo. In Piemonte vivono circa 210 fattrici trottatile! ed una cinquantina di purosangue distribuite in una ventina di allevamenti di vastità molto diversa, gli stalloni trottatori sono 10, quelli purosangue 7. I «tassi di monta» (che vengono pagati al proprietario dello stallone da quello della fattrice, non appena accertata la gravidanza) vanno da un massimo di oltre 2 milioni per Replica e Gibson ad un minimo di 200 mila lire per Chiero. Nella foto, lo slancio e la potenza di Gibson, la «stella» di Marentino*. In 25 anni ha fatto nascere più di mille cavalli: qualcuno è diventato un campione, tutti hanno contribuito a rendere appassionanti le corse negli ippodromi di mezza Italia. Nell'ambiente ippico viene considerato «più esperto di un veterinario* e quando una giumenta deve affrontare un parto difficile molti si affidano a lui. Si chiama Edoardo Collino, ha 42 anni e ha visto nascere il primo puledro a 15, nella cascina dello zio, in regione Le Torrette a Stupinigi, vicino al luogo in cui sono sorti gli ippodromi toi ìnesi. Il suo regno ora è a Marentino, nel verde della collina torinese: 40 giornate di pascolo, 50 box, una sessantina di trottatori. Qui, dai primi di gennaio, hanno cominciate a venire alla luce i cavalli da corsa della nidiata 1982. Ver poter sfruttare appieno la maturazione dei puledri, gli allevatori cercano di farli nascere fra gennaio e maggio (la gestazione di una giumenta dura 11 mesi). Cosi, quando due anni dopo dovranno debuttare in corsa, saranno fisicamente più completi Questi mesi sono i più intensi perché accanto alle nascite va curata l'attività dei «papà» di stanza all'allevamento. Quest'anno, poi, l'at¬ tesa a Marentino è più viva del solito perché lo stallone di punta è addirittura il morello Gibson, campione d'Italia nel '79 e nell'80 e più veloce trottatore indigeno con un record di 1.14.1 ottenuto nella finale del Gran Premio della Lotteria di Agnano. Appartiene alla scuderia Malù e una sua prestazione, se la fattrice resta gravida, costa 2 milioni di lire. Ad Edoardo (lo chiamano tutti solo cosi: nel mondo dei cavalli i cognomi contano poco) tocca sovraintendere l'at¬ tività di tutto l'impianto: "Quest'anno, qui sono già nati dieci puledri, ma ne attendiamo almeno altri trenta. Poi ci sono le monte dello stallone: quest'anno Gibson incontrerà una quarantina di fattrici». A ciò si aggiunge il normàie lavoro per seguire nella fase di crescita i soggetti di uno e due anni e per accudire quei cavalli da corsa che da Vinovo sono saliti in collina per un periodo di riposo e ossigenazione. Il primo nato, quest'anno, è { stato proprio un figlio di Gi¬ bson. La «mamma» si chiama Allodola e fu in gioventù brillante protagonista negli ippodromi. Edoardo, che ha occhio esperto, giudica già il puledrino ad appena venti giorni: "E'forte, lo si vede dall'ossatura, ed ha una spalla vigorosa, tipica del buon cavallo da corsa*. Vale già una ventina di milioni, ma non avrà riguardi speciali: "Crescerà come tutti gli altri e il prossimo inverno lo passerà all'aperto, notte e giorno, per temprarsi nel fisico: la vita degli ippodromi è dura, un atleta vi deve giungere ben rodato». Attenzioni molto particolari vengono riservate al parto: le fattrici in procinto di sgravidare sono costantemente inquadrate da speciali telecamere automatiche, che consentono cosi al caporazza di intervenire al momento giusto. Se tutto si svolge regolarmente, il puledro sarà già in grado di reggersi sulle proprie zampe dopo un'ora e il giorno dopo cercherà anche di correre. Si tratterà di nutrirlo con alimenti completi e sani, di svezzarlo a sei-sette mesi, di fargli conoscere la vita di, branco. Ad un anno e mezzo andrà alle aste di Milano, poi verrà trasferito su uno dei 19 ippodromi italiani e cercherà di diventare un campione. Magari come Bintumani, uno dei probabili favoriti al derby romano del prossimo autunno, che ha mosso i primi passi a Marentino «e che ormai — sospira Edoardo — vedo solo più in televisione». Non può infatti trasferirsi sugli ippodromi lontani, dove si corrono i grandi premi, abbandonando l'allevamento con sessanta «amici» che possono aver bisogno di lui. Anche perché, per Edoardo, brocchi e campioni son tutti uguali: allevare cavalli per lui è stata una scelta di vita, ma soprattutto un gesto d'amore. Angelo Conti

Persone citate: Edoardo Collino, Gibson