La Stampa - Consultazione Archivio

Da un mese una donna è sparita Aveva visto uccidere l'amica? Una telefonata a «La Stampa» fa riaprire le indagini su un oscuro episodio Da un mese una donna è sparita Aveva visto uccidere l'amica? Elisabetta Gabrielli, che più nessuno ha visto in città, conosceva bene la ragazza trovata morta in un campo di Volpiano - Ha visto in faccia il killer? I carabinieri la cercano • Ricorda l'omicidio di Maria Maddalena Allamano, uccisa in giugno a Volpiano? Bene, io so chi ha visto gli assassini*. Queste le prime battute di una telefonata giunta a «La Stampa». Solitamente a chiamate di questo tipo si dà importanza relativa: spesso si tratta del gesto di mitomane o di persona in vena di scherzi. Ma questa volta l'interlocutore è calmo, freddo e preciso. Continua: "Testimone dell'omicidio è stata una donna: Elisabetta Gabrielli, abita in via La Salle 10. Da quel giorno vive nel terrore: è stata più volte minacciata, ma da un mese non torna più a casa. Temo che l'abbiano uccisa». Ma perché il misterioso interlocutore non si rivolge alla polizia? «JVon voglio avete grane. Elisabetta era una amica, datemi una mano voi. Del fatto sono a conoscenza anche i carabinieri del Nucleo operativo di Torino: si cerca in via La Salle; poi a Moncalieri e nei luoghi frequentati dalla donna, che è nota alla squadra Buoncostume della polizia, ma di Elisabetta Gabriella non c'è traccia. La scomparsasi tinge di «giallo». Partono fonogrammi di ricerca in tutta Italia. L'omicidio — Maria Mad¬ dalena Allamano, 32 anni, viene trovata uccisa il mattino del 28 giugno in un campo di mais a due chilometri da Volpiano. Quattro colpi di una rivoltella automatica, una cai. 7,65, l'hanno raggiunta al collo ed al ventre. La donna ha ancora anelli ed una catenina d'oro ma manca la sua borset- ta. Gli inquirenti escludono però l'omicidio a scopo di rapina ed appaiono convinti che la donna conoscesse il suo assassino. Le indagini — Prendono una strada precisa che si rivelerà poi errata. Viene fermato l'amico della donna, Nicola Diglio, 35 anni, commerciante di armi: nella sua casa di via Artom 81/3 si trova un fucile ad aria compressa. Il Diglio non ha alibi ma neppure un movente: il sostituto procuratore dott. Gay lo interroga per tre giorni poi emette un ordine di cattura per omicidio. La prova del guanto di paraffina (effettuata in ritardo) non dà esito e sono in molti, anche fra gli investigatori, ad avere dubbi sulla colpevolezza dell'uomo. Alla fine di agosto, viene scagionato per insufficienza di indizi. L'unica accusa che resta è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Il movente — Durante l'arresto del Diglio si parlò di gelosia: la donna avrebbe deciso di abbandonarlo dopo essersi invaghita di un altro. Ma questa tesi andò pian piano indebolendosi, fino ad essere scartata. Ora si è orientati sul gesto del maniaco. La testimone — Se Elisabetta Gabrielli ha realmente visto in faccia gli assassini può aver corso dei pericoli. Ci si chiede perché non ne abbia parlato ai carabinieri, soprattutto quando il Diglio venne incriminato per l'omicidio. Le risposte potrebbero essere molte. Un elemento, che viene vagliato con attenzione, è la vicinanza (poche decine di metri) fra le abitazioni delle due donne che probabilmente si conoscevano e forse erano amiche. Per saperne di più, a questo punto, è necessario rintracciare la Gabrielli che. terrorizzata, potrebbe essere fuggita. dente Giuseppe Morello, illustrando la posizione dell'erborista nella riforma del commercio e le prospettive future. Il prof. Giuseppe Dadone, primario di fisioterapia del Maria Adelaide e presidente della Società italiana di medicina omeopatica, interverrà su • L'omeopatia nella medicina moderna e sue relazioni con la fitoterapia*. Il prof. Arturo Ceruti, ordinario di botanica all'Università di Torino, parlerà su "Moderne concezioni sulle piante medicinali e loro uso in campo erboristico*. Il corso, al quale parteciperanno operatori di tutta Italia, si concluderà domani t