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«Più crediti all'agricoltura e la terra tornerà a rendere»
«Più crediti all'agricoltura e la terra tornerà a rendere» Parla Andreoni, vicepresidente della Coldiretti «Più crediti all'agricoltura e la terra tornerà a rendere» Per ogni lira erogata in Italia, in Germania se ne spendono 3,3, in Francia 4,6 MILANO — C'è un'inversione di tendenza nell'interesse che il mondo politico riserva all'agricoltura? Di questo argomento si è parlato al convegno organizzato a Milano dalla de su «Economia aperta». In particolare ha sviluppato questo tema l'on. Giovanni Andreoni, vicepresidente della Coldiretti nazionale e presidente della Coldiretti lombarda. AH'on. Andreoni chiediamo quali sono i sintomi di questo malessere che gli agricoltori avvertono. R. — Si va dai tagli non ragionati alla spesa pubblica, alla scarsa attenzione dimostrata sul problema dei contributi inglesi al bilancio della Cee, alla revisione degli estimi catastali, alla questione previdenziale, ai tentativi di ridefinire l'erogazione del credito agrario. Ma forse l'agricoltura pesa, o si ritiene pesi, troppo poco nell'economia nazionale. Forse, ma non bisogna dimenticare che l'agricoltura dà vita a un «sub-sistema», quello agrìcolo-alimentare, e che il consumo alimentare delle famiglie rappresenta il 30 per cento di quello finale. La domanda alimentare allargata (con l'import) è soddisfatta con il lavoro di 6 milioni di persone (53% in agricoltura, 8% nell'industria alimentare, il 22% ne! commercio, il 17% nei servizi). In sostanza il sistema agro-alimentare ita- liano determina un quarto dell'occupazione totale, il 16% del prodotto lordo al costo dei fattori, poco meno del 10% del volume annuo delle esportazioni totali italiane. La spesa pubblica in agricoltura rispetta questo peso? L'agricoltura italiana ha conosciuto negli ultimi trentanni un periodo di grande sviluppo (1956-1967) e una fase di forte recessione (1968-1976). Ci sono stati anche altri motivi per giustificare la recessione, ma esiste una correlazione abbastanza netta fra sviluppo agricolo e andamento degli investimenti. Quali sono stati gli investimenti negli anni del boom e durante gli anni delle crisi? La quota d'investimento netto per addetto agricolo, che sulla fine degli Anni 50 era circa un terzo della media per addetto di tutta l'economìa, nel 1973 era scesa a meno del 20%. . Ci sono confronti con altri Paesi? Nel volume medio della spesa agricola (comunitaria e nazionale) nei Paesi della Cee, per ogni lira erogata in Italia se ne versano 3,3 in Germania, 4,6 in Francia, 0,98 in Olanda e 3,9 in Gran Bretagna. In questo quadro, punto fondamentale per fornire gli agricoltori di denaro fresco è il credito agrario. Che cosa ne pensa la Coldiretti dei progetti di riforma? Tra i quattro progetti presentati, noi siamo sempre stati favorevoli a quello del Cnel Ma oggi com'è la situazione complessiva del credito? La quota di credito agrario sul totale dei crediti speciali resta inferiore al 10% (era la percentuale indicata dal Cnel, n.d.r.), a testimonianza del fatto che non vi è convenienza bancaria a trasferire fondi all'agricoltura. E gli agricoltori risparmiano? La propensione al risparmio delle imprese agricole, e familiari in particolare, si è notevolmente ridotta negli ultimi tre anni. Quindi, poco risparmio e poco credito, di conseguenza scarsi investimenti. Delle due cose, l'una: o si considera importante spingere l'investimento in agricoltura, e allora il miglioramento della raccolta deve procedere di concerto con il mantenimento di un costo basso del denaro in agricoltura; o si entra nella logica bancaria pura e semplice. Ma, in questo caso, non si vede a che cosa possa servire una raccolta facilitata, se la medesima disincentiva la convenienza all'investimento mediante un aumento del costo del denaro. Livio Burato 150 1970 72 74 76 78 80
Persone citate: Andreoni, Giovanni Andreoni, Livio Burato
Luoghi citati: Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Milano, Olanda
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