La Pravda: «E' il pci che ci attacca noi difendiamo il vero socialismo»

La Pravda: «£' il pei che ci attacca noi difendiamo il vera socialismo» Con Berlinguer Mosca usa un pò* di carota e un po' di bastone La Pravda: «£' il pei che ci attacca noi difendiamo il vera socialismo» Tono più morbido nella replica all'Unità - «Su Polonia e Urss i comunisti italiani hanno fatto marcia indietro» - «Hanno ripreso a chiamare socialisti i Paesi dell'Europa Orientale» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — -Il pcus non è interessato ad acutizzare la polemica con il pei — proclama la Pravda — ma non si tirerà indietro se quella polemica gli è imposta». E questo sembra appunto il caso, stando al lungo articolo con cui Mosca ha replicato ieri alla dura reazione delle Botteghe Oscure dopo l'atto d'accusa del Cremlino pubblicato il 24 gennaio dalla stessa Pravda. Il quotidiano del pcus, che aveva rotto il silenzio su questo sofferto argomento riprendendo venerdì la risposta polacca al pei (si trattava di un editoriale di Trybuna Ludu), resta fermo sulle sue posizioni critiche, ma da l'impressione di voler ammorbidire l'intransigenza iniziale. Potrebbe essere il primo segno concreto di come la scomparsa di Suslov influisca sugli atteggiamenti ideologici dei vertici Urss. Molti punti di contrasto sono taciuti, la questione della problematica interpartitica appare ridotta al tema dell'impegno comunista per la pace, addirittura si ravvisa sulla Pravda la soddisfazione sovietica per una presunta «marcia indietro» del pei su alcuni punti, quasi che la «strigliata» del 24 gennaio abbia fatto ravvedere molti comunisti italiani. E soprattutto non si fanno nomi, neppure quello di Berlinguer. Come se obbedisse a una «tabella di marcia» fissata fin dai primi attacchi italiani di dicembre, la Pravda evita di alimentare la polemica spicciola, limitando ai primi capoversi del lungo articolo (titolo: «Sulla forma e sulla sostanza della polemica scatenata dalla leadership del pei») gli appunti dì carattere più immediato. Il pei parla di un «attacco» sovietico? «E'esattamente il contrario*, dice il giornale, perché -l'attacco è al pcus e all'Unione Sovietica». E parla di «doppi valori» quando i comunisti italiani considerano le loro affermazioni «una critica accettabile fra comuni- sti», ma respingono la replica sovietica come un -attacco», una manifestazione di -intolleranza». Eppure, dice il giornale del pcus, agli sforzi didattici di Mosca («o diversi livelli abbiamo spiegato gli obiettivi della politica estera e interna del pcus») hanno corrisposto -ripetuti attacchi contro- il nostro partito, dichiarazioni e fatti dannosi alla causa della pace e del socialismo». Si parla, tra l'altro, di una lettera scritta all'inizio di gennaio -nella quale si esponeva in modo sostanziale la posizione del pcus sulla Polonia e su altre questioni», ma alla quale -la leadership del pei non ha neppure ritenuto di dover rispondere». E questa è, per Mosca, la prova conclusiva che è stato il pei a voler -lanciare una campagna contro pcus e Urss». O più semplicemente, parlando di una lettera della quale nessuno è a conoscenza, si vuole ritorcere contro il pei l'accusa di tenere celati i documenti interpartitici. Se la Pravda e, successivamente. Kommunist avevano replicato con un linguaggio «risoluto», sostiene ora il giornale, era per -l'immenso ed eterno significato delle idee e dei princìpi che la dirigenza del pei ha leso». Non era quindi un attacco al pei, bensì -la difesa di uno Stato socialista che esiste realmente, della comunità socialista, degli ideali e degli obiettivi per i quali i comunisti di tutto il mondo lottano da decenni», ma anche -un richiamo al pericolo di ignorare o sottovalutare il grande e insostituibile ruolo del socialismo e della terra dei soviet nella prevenzione di una catastrofe termonucleare». Ma il pei deve avere ben compreso lo spirito di tutto ciò, e la Pravda lascia intendere che la strigliata del 24 gennaio è stata salutare, che su alcuni punti le Botteghe Oscure hanno fatto marcia indietro. Sono costrette a dire, per esempio, -di non avere mai neppure pensato di negare il ruolo dell'Unione Sovietica nella difesa della pace e nel movimento operaio», oppure di -avere sempre additato e condannato le azioni aggressive dei circoli estremisti Usa». Di Lenin i comunisti italiani parlano -con maggioFabio Galvano (Continua a pagina 2 In quinta colonna)

Persone citate: Berlinguer, Galvano, Lenin