A Caserta br assaltano una caserma incatenano 18 soldati, rubano armi di Francesco Santini

A Caserta br assaltano una caserma incatenano 18 soldati rubano armi «Commando» supera nella notte il muro di cinta e sorprende le sentinelle A Caserta br assaltano una caserma incatenano 18 soldati rubano armi Nel bottino due mortai, due bazooka, sei mitragliatori e una trentina di fucili - I militari riescono a dare l'allarme tre ore dopo - L'azione rivendicata con una telefonata DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CASERTA — Con un'azione da «commando» le Brigate rosse hanno espugnato il deposito militare di Santa Maria Capua Vetere. Sopraffatte quattro sentinelle, immobilizzati quattordici militari nel corpo di guardia, i terroristi si sono impossessati di un vasto arsenale: due mortai da 60 millimetri, due bazooka da 88, quattro mitragliatori MG, due mitragliatori Bren, diciannove fucili Fai. Si sono anche impadroniti delle armi del corpo di guardia: 1 pistola Beretta e 17 fucili Garantì con due caricatori per ciascuna arma. E' il più grosso colpo sferrato dal terrorismo ad una struttura dell'esercito e gli investigatori guardano con preoccupazione al possibile uso delle armi. Sconfitte al Centro-Nord, assediate dalla grande retata tesa dall'antiterrorismo, le Brigate rosse mostrano «particolare» vitalità al Sud, con un'azione che i dirigenti dell'Ucigos di Napoli definiscono «un campanello d'allarme» per nuove imprese eversive. Il «commando» era costituito da sei uomini. Le indagini si presentano difficili. I terroristi hanno avuto tre ore di vantaggio sulle forze dell'ordine. Erano le 6,30 di ieri quando uno dei militari di guardia è riuscito a spezzare le catene che gli serravano i polsi e a dare l'allarme. La grande caccia si è iniziata pochi minuti più tardi. Dei brigatisti, ancora nessuna traccia, in una regione assediata, controllata auto per auto su tutte le strade di grande comunicazione, sulle provinciali, sulle interpoderali. 'Un assalto studiato nei dettagli», ha commentato il procuratore militare De Jasi parlando con il colonnello dei carabinieri Falcone che per primo ieri è arrivato, sul corso Umberto, alla caserma «Pica» di Santa Maria Capua Vetere. Il corso Umberto è la strada principale della cittadina. Dista dal grande palazzo della Reggia di Caserta sei chilometri. Per arrivarvi si deve superare il grande edificio del carcere giudiziario. Dalla strada, l'antica Via Appia che conduce in direzione Nord, si scorgono i camminamenti dell'edificio giudiziario con gli agenti di custodia armati di moschetto. Per assaltare il deposito militare, i brigatisti hanno scelto la notte. 'Erano da poco suonate le tre — ha dichiarato il sergente maggiore che guida la guarnigione — quando cinque uomini mascherati si sono presentati con le armi in pugno nel corpo di guardia». n commando aveva già neutralizzato le due sentinelle di ronda al muro di cinta ed i due uomini di guardia al magazzino delle armi. 'Hanno affrontato quattordici uomini con metodo militare», ha osservato il sergente maggiore al sostituto procuratore Ettore Maresca che per primo lo ha interrogato. La caserma «Pica», un edificio ottocentesco di stile coloniale, confina con i mille cortili degli antichi edifici di Santa Maria Capua Vetere. Un muraglione di cinta mal ridotto si snoda per alcune migliaia di metri. In più punti l'ostacolo è superabile. Alcuni paletti corrosi dalla ruggine alzano la difesa della caserma con dei fili spinati. Per piombare nell'edificio, i terroristi hanno scelto la masseria di Luigi Ventriglia, al numero 259 del corso Umberto. Superato un arco imbiancato a calce, un pergolato si apre all'interno della casa colonica. 'Ecco la strada scelta», ha detto Ventriglia precipitandosi, trecento metri più avanti, nella caserma dei carabinieri. 'Avevo la scala distesa sotto il pergolato — ha dichiarato —; l'ho ritrovata appoggiata al muro di confine». Un rapido sopralluogo Francesco Santini (Continua a pagina 2 In quarta colonna)

Persone citate: Beretta, Ettore Maresca, Luigi Ventriglia, Ventriglia

Luoghi citati: Caserta, Napoli, Santa Maria Capua Vetere