Terremotati in piazza a Napoli chiedono il diritto alla casa di Adriaco Luise

Terremotati in piazza a Napoli chiedono ii diritto alla casa Molte famiglie vivono nei containers e nelle scuole Terremotati in piazza a Napoli chiedono ii diritto alla casa NAPOLI — A più di un anno dal terremoto c'è ancora emergenza sul fronte della casa, mentre crescono tensione e malessere tra le migliaia di nuclei familiari che hanno trovato provvisoria sistemazione nelle roulottes, nei containers o nelle aule degli edifici scolastici. Nei giorni scorsi il malumore per i ritardi nelle assegnazioni di un alloggio almeno precario è sfociato in clamorose proteste, in blocchi stradali, nell'incendio di mezzi pubblici. Ieri mattina le manifestazioni si sono ripetute: un centinaio di terremotati, in prevalenza donne e bambini, esasperati dalle condizioni hanno nuovamente reclamato sotto i palazzi del municipio e della Prefettura il loro diritto alla casa. L'impegno di amministratori e autorità a ricercare al più presto una via di uscita, è valso a placare gli animi. Occorrebbero altri mille prefabbricati per soddisfare le esigenze dei senzatetto, ma soprattutto per dare concretezza al discorso sullo sgombero delle scuole tuttora occupate. Sono 3200 le aule adibite ad alloggio per terremotati e l'anno scolastico risulta decisamente compromesso da doppi e tripli turni, con un affollamento eccezionale negli istituti agibili, alcuni dei quali ospitano anche senzatetto. Sul piano turistico i riscontri non sono meno allarmanti. Gli albergatori protestano per la presenza nei loro esercizi di migliaia di sfollati. Sono 6800 i terremotati ospiti degli alberghi cittadini, sul litorale domiziano, in provin¬ cia, e il costo mensile a carico del Comune è di 3 miliardi. A tutto ciò si aggiungono altre 500 famiglie ancora alloggiate nelle roulottes alla Mostra d'Oltremare e che spesso fanno sentire, come ieri, la loro voce per i disagi cui sono soggette. In questo panorama di fermento, un ulteriore colpo è stato dato dalla recente sentenza di sfratto emessa dal pretore nei confronti di tredici famiglie (in tutto 70 persone) che avevano occupato uno stabile in via Leopardi a Fuorigrotta, riattato dopo il terremoto. Il palazzo è stato sgomberato ieri dalla forza pubblica (la polizia ha arrestato 4 persone per oltraggio e resistenza agli agenti) e gli sloggiati sono stati sistemati nei containers del villaggio dell'esercito Adriaco Luise

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