Troppi interrogativi ancora aperti nella fine di Jeanet e dell'amica di Ermete Grifoni

Troppi interrogativi ancora aperti nella fine di Jeanet e dell'amica Un giallo ingarbugliato pieno di circostanze difficili da spiegare Troppi interrogativi ancora aperti nella fine di Jeanet e dell'amica Un contadino falciò due volte il prato, ma non vide i cadaveri - Perché le due sventurate, dopo aver trascorso la notte nella baita, all'alba non scesero a valle quando c'erano appena 30 centimetri di neve? - Tracce di sangue raggrumato sulle vertebre cervicali potrebbero far sospettare una forma di strangolamento CAMERINO — Il caso De Rothschild non finisce di stupire e sta assumendo la veste di un vero rompicapo. Ieri un nuovo elemento è venuto a dare un grosso colpo alla già barcollante tesi della disgrazia, una tesi che voleva Jeanet May, ex modella ed ex baronessa De Rothschild. e la sua amica friulana Gabriella Guerin vittime della morte bianca in montagna. Il proprietario del bosco di Podalla, dove il 27 gennaio scorso sono stati trovati i resti delle due donne insieme con gli indumenti e gli oggetti che erano loro appartenuti, ha dichiarato che nella scorsa estate si recò due volte a falciare il fieno nella macchia dove giacevano dissepolte le salme e di non essersi accorto della presenza dei due cadaveri. L'affermazione dell'uomo — che si chiama Umberto Turchetti e abita a Fiastra — aggiunge pertanto un'ulteriore percentuale di dubbio alla tesi della disgrazia, secondo la quale Jeanet May e l'amica, rimaste bloccate dalla nevicata a Fonte Trocca di Sarnano dopo aver cercato rifugio nella baita Galloppa. avrebbero tentato di tornare a valle perdendosi nella boscaglia e morendo cosi assiderate a breve distanza dal paesino di Podalla e a neppure duecento metri dalla provinciale Pian di Pieca-Fiastra. Umberto Turchetti è soltanto una delle duecen¬ to persone della zona interrogate dai carabinieri in questi giorni, dopo il ritrovamento degli scheletri. E" comunque opinione diffusa nella zona che se veramente i resti delle due donne fossero rimasti all'aperto nel bosco, sarebbero stati di certo trovati prima d'ora. Lo dice la gente, cacciatori, boscaioli, cercatori di funghi, anche se nessuno — almeno per ora — riesce a fornire elementi utili alla soluzione del giallo. Non si sa neppure quale pista seguano i due poliziotti privati inglesi che compiono frequenti sopralluoghi nel bosco Sembra che si siano molto interessati agli oggetti trovati nel bosco e che abbiano rilevato che di questi effetti delle due donne (documenti, gioielli, denaro, indumenti) non manca proprio nulla. Una circostanza che ai due detectives appare assai interessante, ma anche molto strana. La cosa, infatti, potrebbe far parte del copione del delitto perfetto, la cui chiave, comunque, risiederebbe in un lasso di tempo che non va oltre le dodici ore. quelle ore. cioè, che vanno dalla sera del 29 novembre 1980 alla mattina successiva. Jeanet May e l'amica Gabriella Guerin salirono, infatti, verso Sassotetto di Sarnano con la loro auto «Peugeot», che fu poi abbandonata, chiusa a chiave, e ritrovata diversi giorni dopo, verso le 19.30. Si rifugiarono certamente nella baita Galloppa. ma l'indomani avrebbero potuto benissimo andarsene. Quella notte, infatti, caddero soltanto trenta centimetri di neve e c'è la testimonianza del sindaco di Acquacanina. Simone Baldi, ad avvalorare questa tesi. L'uomo ha riferito, infatti, che la mattina de! 30 novembre si recò a Fonte Trocca per riprendersi alcuni capi di bestiame che teneva al pascolo. Da lontano non notò nulla di strano nella baita, anche se non vi entrò. Non fumava neppure il camino. La nevicata più copiosa cadde a partire dal pomeriggio del 30 novembre. In certi punti ne scesero più di due metri. Appare pertanto strano che con il nuovo giorno le due donne non si siano mosse dalla baita e che abbiano invece cercato scampo in condizioni climatiche ancora peggiori nei giorni successivi. Intanto, per i primi giorni della prossima settimana dovrebbe essere portato a termine un secondo esame medico su quello che è rimasto di Jeanet e di Gabriella. La richiesta è stata fatta dal procuratore della Repubblica di Camerino, dott. Mura. La perizia verterà soprattutto sulle vertebre cervicali attorno alle quali sarebbe stato rilevato sangue grumoso essiccato. Il che farebbe sospettare una forma di strangolamento. Ermete Grifoni

Luoghi citati: Acquacanina, Fiastra, Fonte, Pian Di Pieca, Sarnano