Processo per direttissima ai 6 di Pl presi a Catania di Remo Lugli

Processo per direttissima ai 6 di M presi a Catania Arrestati mercoledì nei covi di Plaja e Acitrezza Processo per direttissima ai 6 di M presi a Catania DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CATANIA — Prima linea stava cercando di innestarsi in Siclia, regione ancora vergine in fatto di terrorismo, ma ad appena tre mesi dalla data di questo trapianto, i carabinieri sono riusciti a scoprire i primi due covi (secondo gli inquirenti non dovrebbero essercene altri) e ad arrestare sei terroristi, cinque dei quali ricercati perché colpiti da mandati di cattura per associazione sovversiva, costituzione di banda armata e altri reati; il sesto non aveva mandato di cattura perché di lui era noto solo il nome di battaglia, «Aldo», e sotto questa veste era ricercato perché coinvolto in clamorose operazioni terroristiche e, sembra, anche in omicidi di appartenenti alle forze dell'ordine. Le azioni dei carabinieri contro i due covi risalgono a mercoledì scorso. La prima alle sette: dieci chilometri a Sud della città, alla Plaja, poco oltre gli ultimi lidi balneari, ci sono diversi villaggi turistici, tutti o quasi, abusivi: tante piccole ville o modeste casette circondate da un po' di giardino. In una di queste, si presume ci siano due terroristi, ma la casa è abitata anche da un'altra famiglia, un muratore, con moglie e due bambini. C'è il pericolo di una sparatoria, quindi i carabinieri contattano preventivamente il secondo inquilino, lo pregano di rimanere ben chiuso in casa nel momento stabilito dell'azione. Alle sette di mercoledì la villetta è circondata, una voce al megafono intima i due ad uscire. I carabinieri sottolineano con una raffica di mitra in aria la perentorietà dell'ordine. I due terroristi escono, si dichiarano prigionieri politici. Hanno carte d'identità false. Occorrono due giorni per sco- prire chi in effetti sono: uno è il famoso «Aldo», e si scopre che si chiama in realtà Nino Montanari. 28 anni, da Gattico (Reggio Emilia) nipote dei sette fratelli Cervi, martiri dell'antifascismo: l'altro Carlo Micheletti, nome di battaglia «Beppe., 22 anni da Suisio (Bergamo). Alle nove della stessa mattina viene localizzato anche un secondo covo, una quindicina di chilometri a Nord di Catania, nel piccolo centro marino di Acitrezza, il paese dei Malavoglia, frazione di Aci Castello. In due camere e cucina, a pianterreno di una casetta della via centrale del paese, sono in quattro. I carabinieri decidono di fare irruzione verso le 13,30 all'ora del desinare, per trovarli tutti riuniti. Una spallata alla porta e il b!itz è compiuto. I quattro, anch'essi muniti di carte d'idendità false, sono in realtà: Federico Alfieri detto «Enzo», 22 anni, da Settimo torinese; Marco Solimano detto «Ernesto». 30 anni, da Venosa di Potenza; Salvatore Carpinteri detto «Cesare». 22 anni, da Napoli, e la sua compagana Maria Pia Calemme detta «Monica», 20 anni pure napoletana. Nei due covi vengono sequestrati 9 pistole, una bomba a mano, 340 proiettili, carte della città e della provincia con obiettivi civili e militari da prendere di mira, documenti. Il capo si ritiene fosse Nino Montanari. Lui era venuto per primo a gettare le basi della colonna, prendendo in affitto la villetta di Plaja tre mesi or sono e l'appartamento di Acitrezza un mese fa. Contro i sei arrestati il sostituto procuratore della repubblica di Catania. Giuseppe Torresi. ha spiccato ordine di cattura per ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni, e per falsificazione di documenti, reati per i quali essi saranno processati per direttissiam entro quaranta giorni. Successivamente saranno chiamati a rispondere dei reati di associazione sovversiva e banda armata. I carabinieri hanno accertato che in questa fase orga- i nizzativa «Aldo» aveva agito 1 in compagnia di Sonia Benedetti, 25 anni, da Firenze, lati- j tante, colpita da ordine di cattura emesso dalla Procura di Firenze per devastazione, saccheggio, detenzione di armi da guerra, sequestro di ! persona e rapina, nonché da mandato di cattura per promozione e organizzazione di banda armata. La Benedetti se n'era poi tornata in contineri te. Tutti gli arrestati erano in clandestinità da circa due anni. Marco Solimano aveva partecipato ad attentati, furti, rapine a Firenze e in Sardegna assieme a Marco Donat-Cattin. Susanna Ronconi (ora latitante dopo l'evasione I dal carcere di Rovigo) e Adriano Roccazzella. Già arrestato, aveva ottenuto la liberta provvisoria per ragioni ; di salute dal giudice di Firenze il quale poi aveva revocato il beneficio constatando che il j gdcplrsa giovane si era dato alla clandestinità. Un fratello di Marco. Nicola, è ricercato da tempo come esponente di Prima linea. Remo Lugli