L'Ance chiede una politica per la casa e modifiche fiscali al Nicolazzi bis

L'Ance chiede una politica per la casa e modifiche fiscali al Nicolazzi bis Il Comitato interedile presenta un piano per il rilancio del settore L'Ance chiede una politica per la casa e modifiche fiscali al Nicolazzi bis ROMA — L'esenzione dall'Invim per chi vende la propria casa per comprarne un'altra è stata proposta dal Comitato Interedile che ha presentato un documento di politica per la casa. Il pacchetto di proposte del comitato (che raggruppa 23 associazioni nazionali di categoria di aziende che operano nel settore edile) si articola in sei punti (finanziamenti, spesa pubblica, politica urbanistica, recupero del patrimonio edilizio, politica fiscale e industrializzazione) esposti in una conferenza stampa. Il vicepresidente dell'Ance, Renato Buoncristiani, ha affermato che le misure di agevolazione fiscale contenute nel decreto legge Nicolazzi bis, tendenti a smobilizzare il patrimonio immobiliare di enti previdenziali ed assicurazioni, non produrranno al' cuna maggiore disponibilità di case se non verranno modificate. Lo ha dichiarato in un intervallo del convegno organizzato dal Comitato interedile su «Una politica per la casa». Per Buoncristiani infatti, che è anche membro della giunta e del consiglio direttivo della Confindustria, «te misure che verrebbero prese nel caso in cui non venissero reinvestite le plusvalenze sono troppo poco cogenti. Non solo, ma la detassazione prevista relativamente all'Ilor, all'Irpef e all'Irpeg è collegata solo alle plusvalenze, cioè alle eventuali differenze fra quanto messo in bilancio e quanto ricavato, e si ridurrebbe perciò a ben poca cosa», a Anche per questo il Comitato interedile che presiedo — ha concluso Buoncristiani — avanza oggi una serie di proposte che si poggiano però tutte su una premessa: un rovesciamento della attuale logica che attribuisce alla politica abitativa una funzione di mero supporto rispetto ai più generali obiettivi di una politica indù striale: "Le proposte del Comitato interedile riguardano il ruolo dei finanziamenti, un più efficiente sistema di spesa, una più chiara politica urbanisti ca, il recupero del patrimonio edilizio esistente, l'uso razionale della leva fiscale, il contenimento del costo di costruzione mediante una più spinta industrializzazione. -Tutte queste però rischiano di rimanere esercitazioni tra esperti e di trasformarsi in armi spuntate — ha aggiunto poi il vicepresidente dell'Assistal, l'associazione degli installatori, Renzo Nostini — se non si affronta, a monte di tutto, il nodo delle risorse, cioè delle quantità di risorse nazionali che il Paese intende destinare alla casa. Bisogna cambiare le decisioni di una politica economica che risale a diversi anni addietro e che ha assegnato all'edilizia abitativa un ruolo residuale nella ripartizione delle risorse nazionali tra i vari impieghi». Per questa, che è stata a giudizio del Comitato intere dile una scelta penalizzante per la casa, in un decennio sono stati espulsi 192.000 addetti dall'industria delle costruzioni e a ciò si è accompagnata una riduzione di occupazione nell'indotto di circa 82.000 unità.

Persone citate: Buoncristiani, Nicolazzi, Renato Buoncristiani, Renzo Nostini

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