Mubarak esorta gli Usa al dialogo con l'Olp, pronta reazione d'Israele di Ennio Caretto

Mubarak esorta gli Usa al dialogo con B'Oip, pronta reazione d'Israele Egitto e America cercano una piattaforma di principio sull'autonomia Mubarak esorta gli Usa al dialogo con B'Oip, pronta reazione d'Israele DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Accentuando il suo graduale distacco dalla linea di Sadat, il presidente egiziano Mubarak ha propugnato alla Casa Bianca il riconoscimento dei palestinesi come «un'entità nazionale». Al brindisi del banchetto di Stato in suo onore, l'ex braccio destro dei Raiss, alla sua quarta visita negli Stati Uniti, ma la prima col supremo potere, ha colto di sorpresa l'intero governo Reagan. -Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per una pace giusta e completa nel Medio Oriente-, ha dichiarato, «e la chiave della pace e della stabilità è la soluzione del problema palestinese-. Tale soluzione, ha aggiunto Mubarak, non può prescindere 'dal diritto di esistere e funzionare come un'entità nazionale, libera dalla dominazione e dalla paura. L'autodeterminazione non può essere negata ai palestinesi: essa anzi è la migliore garanzia della sicurezza di Israele-. Il Presidente egiziano non ha precisato che cosa intende per -entità nazionale- e come pensa che debba essere rag giunta. Ma ha esortato il governo Reagan -al dialogo coi palestinesi-, per consentirne l'attuazione. Riferendosi implicitamente all'Olp ha aggiunto che -nessuna parte può essere esclusa dal dialogo-. Già Sadat, lo scorso agosto, nella sua ultima visita prima dell'assassinio, aveva invitato la superpotenza ad aprirsi ai palestinesi, ma senza accennare all'Olp. Il Raiss era inoltre rimasto fermo al principio dell'autonomia limitata per la Cisgiordania e Gaza, come previsto dagli accordi di Camp David per un periodo transitorio di cinque anni. Mubarak si è : pinto ben oltre: egli è parso delineare o uno Stato palestinese indipendente, o una federazione con la Giordania. La ferma presa di posizione del Presidente egiziano, che nel discorso non ha parlato una sola volta di Camp David, ha indotto Reagan a un secondo incontro con lui ieri, contrariamente a quanto pre¬ visto. I due uomini sono emersi da mezz'ora di colloquio con un compromesso che non apre però la strada a un trattato con Israele. Mubarak ha detto di essere deciso «a proseguire gli sforzi di pace sinché non sia concluso un accordo concreto sulla base di Camp David-. Reagan ha affermato di condividere con lui -l'impegno a una soluzione pacifica della disputa tra gli israeliani e gli arabi-. In altre parole, in cambio dell'assenso del Presidente egiziano a non abbandonare i negoziati in corso, anche se senza garanzia di arrivare a un esito felice, il Presidente americano acconsente ad avvicinare gli altri Paesi mediorientali. Un'ombra scende pertanto sull'ultima fase delle trattative tra II Cairo e Tel Aviv per l'autonomia limitata dei palestinesi in Cisgiordania e a Gaza. La reazione israeliana è infatti stata immediata e negativa: -Non possiamo accettare- — ha detto un portavoce — che si prospetti uno Stato palestinese indipendente, per di più attraverso negoziati con l'Olp». Non è ancora chiaro se, in caso di crescenti difficoltà, Israele rifiuterebbe di completare il ritiro dal deserto del Sinai entro il 25 aprile, come stabilito da Camp David. La Casa Bianca afferma di no. La superpotenza non ha comunque alternative. Teme di alienarsi Mubarak, che nei suoi confronti viene rivelandosi assai più distaccato di Sadat, e di spingerlo verso l'Urss. Teme anche di perdere la sua possibile mediazione, e quella dell'Arabia Saudita, con gli arabi moderati. A questo scopo, sta preparando un aumento degli aiuti militari ed economici all'Egitto. Nei suoi colloqui con il segretario di Stato Haig e con il ministro della Difesa Weinberger, il Presidente egiziano ha cercato di dissipare queste inquietudini. Ha assicurato che i 66 tecnici sovietici da lui invitati al Cairo rimarranno meno di un anno e che le frontiere con la Libia non verranno riaperte sinché la situazione mediorientale non si sarà chiarita. Ennio Caretto