Breznev prepone di ridurre a un terzo entro il decennio di missili in Europa

Breznev prepone di ridurre a un terze entro il decennio i missili in Europa Manifestando per la prima volta «apprensione» sui negoziati di Ginevra Breznev prepone di ridurre a un terze entro il decennio i missili in Europa Parlando ad un incontro con la «Consulta per il disarmo» dell'Internazionale Socialista - Il capo del Cremlino rilancia anche l'offerta di un'immediata moratoria - Zagladin: l'Urss ha sospeso l'installazione degli SS-20 DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — n negoziato di Ginevra sugli euromissili non procede bene, dice Leonid Breznev nel primo pronunciamento ufficiale su una questione finora avvolta dal massimo riserbo. Per rilanciarlo propone — dando per scontata un'attuale parità strategica non riconosciuta da Washington, ma esprimendosi per la prima volta con dati concreti — di eliminare entro il 1990 i due terzi dei missili a medio raggio. Per buona misura ripropone anche un'immediata moratoria, già scartata dagli Usa in quanto «congelerebbe» a loro avviso una superiorità sovietica sul teatro europeo: e da Bonn gli fa eco un deputato tedesco al quale Vadim Zagladin avrebbe dichiarato pochi giorni fa che l'Urss ha recentemente sospeso l'installazione degli SS-20 puntati contro le città europee. E' una svolta nel difficile negoziato fra le superpotenze, oppure l'indicazione di un pericoloso stallo? La recrudescenza della polemica di Mosca con gli Stati Uniti, accusati ieri dalla Pravda anche di voler fare naufragare la conferenza di Madrid, avvalorerebbe la seconda ipotesi; ma l'enunciazione di tempi e di numeri — per la prima volta — sulla riduzione dei missili a medio raggio indica chiaramente che il Cremlino è ansioso di raggiungere un'intesa con la Casa Bianca. Breznev ha parlato mercoledì nel corso di un incontro con la «Consulta per il disarmo» dell'Internazionale Socialista, riunitasi in questi giorni a Mosca. «La fase iniziale del negoziato — ha detto Breznev rompendo il rigido silenzio sul quale Usa e Urss si erano accordati fin da quando gli incontri ginevrini si avviarono nel novembre scorso — dà motivo di apprensione per l'ovvia riluttanza americana a cercare la base di un accordo reciprocamente accettabile. L'-opzione zerosuggerita da Washington, che significherebbe l'eliminazione unilaterale dei missili sovietici a medio raggio, non può essere considerata una proposta seria perché contraddice il principio dell'uguaglianza e dell'uguale sicurezza: Da questo antefatto nasce la nuova controproposta del Cremlino. L'Unione Sovietica, ha detto Breznev, è disposta ad accordarsi sulla rinuncia a tutte le armi a medio raggio puntate contro l'Europa. •Possiamo andare oltre — ha detto il capo del Cremlino —. Possiamo liberare completamente l'Europa dalle armi nucleari, sia quelle a medio raggio sia quelle tattiche. Quella sarebbe davvero un'* opzione zerosulla quale la causa della pace in Europa — e forse in tutto il mondo — troverebbe fonda- menta sicure». Se l'Occidente non è ancora pronto ad adottare decisioni radicali, ha aggiunto il capo del Cremlino, l'Urss è disposta ad accordarsi su «una riduzione di portata molto ampia, relativa a centinaia di unità-. Per esempio, ha aggiunto Breznev, 'Sarebbe possibile ridurre a un terzo o anche meno, entro il 1990, gli attuali armamenti nucleari a medio raggio, in fasi successive-. Ma il Cremlino va oltre: entro quella data, ha detto Breznev, si potrebbe ridurre di un terzo l'intero arsenale delle superpotenze, «e poi continuare-. La proposta di ridurre di due terzi gli euromissili, si osserva in ambienti diplomatici occidentali, era già stata indicata in contatti informali fra Mosca e Washington. Incoraggiante sulla carta, rischia di essere «bruciata» nella trattativa, perché si basa sul presupposto di un'attuale equivalenza delle forze: una conclusione sulla quale i sovietici insistono includendo nel conteggio i missili francesi e inglesi, oltre agli Fbs (sistemi a base avanzata) americani. Washington sostiene invece che l'installazione degli SS-20 ha decisamente alterato il precedente equilibrio. Sarebbe interessante, a questo punto, una conferma sovietica dell'alt agli SS-20. H deputato socialdemocratico tedesco Ottmar Schreiner, riferendo la comunicazione di Zagladin, si è detto sorpreso dal silenzio di Breznev al ri guardo. « Zagladin — ha pre cisato il deputato — ha affermato che già da alcune settimane l'Urss ha interrotto l'installazione degli SS-20-. Esperti militari occidentali osservavano ieri a Mosca che la notizia potrebbe anche essere vera: i sovietici ne hanno già 270, di cui 180 rivolti verso l'Europa, e le previsioni Nato sullo spiegamento definitivo si aggiravano sulle 300 unità. Più che di una sospensione, dicono, potrebbe trattarsi di una conclusione del programma. Breznev ha anche respinto l'ipotesi americana del linkage, cioè l'interdipendenza fra il negoziato di Ginevra e il «comportamento» di Mosca in altri settori. «La diplomazia — ha detto — richiede soluzioni e ncn linkages-. f, ga|_