«L'ho uccisa a coltellate? Non so, sarà come dite voi»
«L'ho uccisa a coltellate? Non so, sarà come dite voi» «L'ho uccisa a coltellate? Non so, sarà come dite voi» GENOVA — 'Non so, non mi ricordo più nulla, se dite che l'ho uccisa con 30 coltellate vorrà dire che sarà vero...». Queste le frammentarie risposte date ieri mattina al presidente della Corte d'assise di Genova da Maurizio Damiano, 20 anni, imputato di avere colpito a morte nel novembre del 1980, a Chiavari, un'anziana tabaccaia. I giudici, per stabilire le attuali condizioni psichiche del giovane, hanno nominato un perito. Secondo la versione fornita subito dopo l'omicidio da Maurizio Damiano, un giovane esile, spaurito, che viveva da solo in un bungalow di un campeggio di Chiavari, la sera del 6 novembre di due anni fa era entrato nella rivendita di Cecilia Tirone, 74 anni, per pagare un pacchetto di sigarette acquistato nel pomeriggio. La donna, però, quando se 10 vide davanti si mise improvvisamente ad urlare. 'Non potevo sentire quelle grida. Presi il coltello — raccontò allora il giovane — e colpii ripetutamente». Prima di fuggire dal negozio feri anche un cliente, entrato poco dopo l'omicidio. Maurizio Damiano venne poi bloccato dai carabinieri a Zoagli, una decina di chilometri da Chiavari, dove era giunto dopo avere girovagato l'intera notte. Secondo il pubblico ministero i fatti non si sarebbero svolti nel modo descritto, ma 11 giovane avrebbe commesso il delitto in seguito a un tentativo di rapina. Questo spie¬ gherebbe, fra l'altro, il disordine trovato dagli inquirenti sia nel negozio, sia nel retrobottega dove la donna è stata uccisa. Dopo avere contestato i risultati delle indagini condotte dal giudice istruttore che non avrebbero approfondito questa ipotesi, il p.m. ha anche contestato la perizia psichiatrica che giudica il giovane seminfermo di mente e pericoloso nella vita sociale. I giudici della Corte d'assise hanno quindi chiesto la nomina di un perito. In precedenza, il difensore di Maurizio Damiano aveva fatto presente alla corte che le condizioni psichiche del giovane si sono ulteriormente aggravate durante il periodo di detenzione.
Persone citate: Cecilia Tirone, Maurizio Damiano
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