Era la donna di Peci

Era la donna di Peci Maria Massa arrestata a Treviso Era la donna di Peci Maria Giovanna Massa, 26 anni, sarda di origine, già fondatrice nell'interno dell'ospedale «San Martino, di Genova della colonna «Anna Maria Ludmann-Cecilia., arrestata domenica a Treviso, era latitante dal 1980, anno in cui, a Torino, sfuggi per due volte alla caccia dei carabinieri del generale Dalla Chiesa. Convivente di Patrizio Peci, il grande «pentito» delle bierre, aveva affittato, dicendo di essere un'infermiera del Maria Vittoria, l'appartamento di corso Lecce dove furono trovati pacchi di volantini, armi e casse di proiettili «Energa», simili a quelli sparati nel dicembre del '79 contro l'ex caserma Lamarmora, sede del primo processo torinese alle Brigate rosse e nel corso del quale venne condannata poi a 10 anni e sei mesi di reclusione. «Marisa», questo il nome di battaglia, riuscì a sfuggire all'arresto forse per una «soffiata» e lo stesso informatore deve averla avvisata due mesi dopo quando i carabinieri di Torino scoprirono (febbraio '80) il covo in cui si era rifugiata con Peci, una soffitta di piazza Vittorio Emanuele. Non fecero invece tempo ad allontanarsi Patrizio Peci, Rocco Micaletto e Filippo Mastropasqua. Secondo la magistratura, dopo la fuga da Torino, Maria Giovanna Massa partecipò ad almeno tre imprese terroristiche. In una di queste, il 24 marzo dell'80, fu lei stessa a sparare alle gambe del professor Giancarlo Moretti, docente alla facoltà di Economia e Commercio ed esponente della de genovese.

Luoghi citati: Genova, Torino, Treviso