Abbiamo antenati scimmioni o extragalattici?

Polemiche Polemiche Per il centenario di Darwin Abbiamo antenati scimmioni o extragalattici? tecnologia, che permette non solo l'isolamento di singoli geni dai cromosomi, ma anche la loro perfètta riproduzione in grande scala, mediante tecniche di clonazione, aprono oggi una nuova possibilità di produrre in laboratorio una vasta gamma di enzimi o addirittura di geni, fatti «su misura». La nuova tecnica comprende non solo l'isolamento del gene necessario a correggere il difetto ereditario, ma il suo inserimento nella cellula deficiente. Una gran parte dei geni isolati finora sono quelli che controllano la produzione più generale di proteine. Si possono già isolare i geni che controllano la produzione delle catene globiniche dei globuli rossi o delle varie immunoglobuline. Questo progresso è molto incoraggiante per quanto riguarda il trattamento di malattie ereditarie del sangue. - Il costituente principale dei geni. l'ADN (acido desossiribonucleico) può essere ora introdotto in milioni di cellule, usando un vettore virale che lo trasporta all'Interno delle cellule da correggere. Il virus, infettando la cellula, si incarica non solo del trasporto, ma anche dell'integrazione dell'ADN estraneo nel materiale genomico della nuova cellula. Cellule che si riproducono molto attivamente possono essere usate come produttori e distributori dell'enzima. La biologia molecolare ha cosi aperto un campo completamente nuovo per il trattamento delle malattie ereditarie. Si arriverà a ottenere una banca di materiale genetico (ADN) purissimo, adatto a trapianti cellulari nei singoli casi di malattie ereditarie. Questa banca avrà in deposito i geni che mancano o che difettano nelle centinaia di malattie ereditarie che già si conoscono. La nuova era della terapia genetica è già iniziata. Intanto, è importante comprendere e far uso delle tee niche già esistenti, che possono assicurare una diagnosi precisa delle malattie ereditarie prima della nascita e molto precocemente durante la gravidanza. La diagno si prenatale rimane ancora la migliore possibilità per salvare dalle sofferenze future molti individui condannati a una vita che non hanno scelto. ? in buona parte chiarito, creando un concetto multidisciplinare di evoluzione, che comprende dati biochimici, genetici e paleontologici del tutto ignoti all'epoca. L'evoluzionismo è una teoria, ma si può affermare che si tratta di una di quelle teorie che hanno ormai raggiunto un ragionevole stato di certezza, pur presentando qualche lato oscuro destinato a chiarirsi con il progredire delle conoscenze biologiche di base e della documentazione paleontologica. E' perciò insensato dare importanza a questi dubbi per criticare l'idea evolutiva nel suo insieme. L'antievoluzionismo sorto in questi ultimi tempi negli Stati Uniti è in realtà un movimento di natura ideologica e politica, che trova le sue radici in una certa tendenza tradizionalista, caratteristica di una parte della borghesia americana. L'articolo di Hoyle non sottolinea adeguatamente che la «rissa» di cui parla non riguarda in alcun modo gli ambienti scientifici qualificati, ma solo una parte della pubblica opinione. Il peso della pubblica opinione può e deve essere determinante nell'utilizzazione delle scoperte scientifiche, ma è ovviamente nullo nella formulazione e nella critica di una teoria scientifica. In questa campagna traspare ciò che ha veramente mosso, fin dall'inizio, la maggioranza dei detrattori di Darwin e dell'evoluzionismo: un senso di paura, di scandalo e di orgogliosa stizza nel sentirsi attribuire antenati scimmieschi. L'uomo, qualunque sia il grado di cultura o il tipo di educazione ricevuta, si ostina istintivamente a rifiutarsi di appartenere alla natura e di occuparne il posto che numerosi indizi, divenuti ormai prove sicure, gli attribuiscono. Ogni volta, infatti, che il mondo intellettuale attraversava ciclici periodi di «recupero», secondo talu- Il 19 aprile prossimo ricorrerà il primo centenario della morte di Charles Darwin e anche per questo motivo stanno comparendo molti scritti che riportano opinioni contrastanti sull'evoluzionismo. Proprio su Tuttoscieme del 16 dicembre è stato pubblicato un articolo del noto astronomo Sir Fred Hoyle. dal titolo «Darwin condannato a Little Rock?.. Hoyle, traendo spunto da una polemica di natura politica che negli Stati Uniti ha visto processare le teorie di Darwin nelle aule di un tribunale dell'Arkansas, coglie l'occasione per mettere in forse la validità della selezione naturale come meccanismo biologico evolutivo. Ciò che più dispiace a chi si occupa di problemi biologici è che da questo genere di articoli il lettore possa trarre il convincimento che la teoria evoluzionistica sia un episodio superato, quasi sepolto, della storia della scienza. Il confronto con il creazionismo è in realtà improponibile. Non è possibile trovare nella tradizione biblica la soluzione di problemi scientifici, quasi confondendo la Bibbia con un trattato di biologia generale e limitandone cosi il valore e la portata spirituali. L'evoluzionismo si fonda su di una teorìa scientifica elaborata compiutamente da Darwin dopo quasi trent'anni di osservazioni e di riflessioni, sostanzialmente confermate e perfezionate nei particolari dal lavoro sperimentale dei decenni seguenti. Rivoluzionaria per l'epoca in cui fu formulata, questa teoria costituisce un fondamentale criterio interpretativo per tutta la biologia moderna, dalla zoologia sistematica alla biologia molecolare. L'opera di Darwin rimane quindi di grande attualità; certamente, leggendola oggi, si notano imprecisioni che cento anni di ricerca scientifica hanno ormai I caricaturisti del suo tempo si accanirono su Charles Darwin. Eccolo in un disegno di «Hornet», sebbene lo scienziato non abbia mai detto esplicitamente che l'uomo discende dalla scimmia ni, o di «reflusso», secondo altri, questo rifiuto balza alla ribalta. Lo stesso Hoyle, elaborando una fantascientifica teoria sulla vita portata sulla Terra «da visitatori provenienti dallo spazio», non fa che sostituire un atto creativo soprannaturale con un intervento comunque esterno alla natura terrestre e quasi magico. Che vi sia stata un'evoluzione di esseri viventi, dovuta essenzialmente a mutazioni genetiche e alla selezione naturale, è fuori di ogni ragionevole dubbio: chiunque è poi Ubero di interpretare la sequenza evolutiva degli organismi e la loro unità costitutiva come il risultato del caso e della necessità oppure di un volere superiore. Non si tratta perciò di condannare, né di prosciogliere Darwin. L'epoca dei processi a Galileo è finita e l'astronomo Hoyle trasecolerebbe nel leggere nel 1982 l'articolo di un biologo che, richiamandosi alla rivelazione biblica e al proprio «recente lavoro scientifico», mettesse in dubbio il moto della Terra intorno al Sole. Di evoluzione, invece, come di molte altre questioni, tutti si sentono di poter parlare e giudicare, covando spesso nell'animo il desiderio di vedere un giorno sconfessati i convincimenti di coloro che se ne occupano professionalmente. La posizione «bilanciata», auspicata dal presidente Reagan e in pratica condivisa da Hoyle, nell'insegnare evoluzionismo e creazionismo, non è segno di tolleranza intellettuale, ma umilia la ricerca della verità e relega la fede religiosa a ruolo di credenza fantascientifica. Proprio riferendosi a questa polemica, la rivista scientifica Nature, in un editoriale del 3 dicembre 1981, faceva notare che, se lo Stato dell'Arkansas potrà imporre ai docenti di biologia di divulgare nuovamente le teorie creazioniste, ciò equivarrà a «richiedere che individui onesti siano costretti ad insegnare concetti che essi stessi considerano falsi». Giacomo Giacobini Gian Luigi Panattoni

Persone citate: Charles Darwin, Fred Hoyle, Giacomo Giacobini Gian Luigi, Gian Luigi Panattoni, Hoyle

Luoghi citati: Arkansas, Darwin, Little Rock, Stati Uniti