La grande nebulosa di Orione protagonista di gennaio di Piero Bianucci
Guardiamo il cielo dalla finestra Guardiamo il cielo dalla finestra La grande nebulosa di Orione protagonista di gennaio GENNAIO è il mese migliore per incominciare a conoscere il cielo. In una sera limpida e senza Luna affacciatevi ad una finestra rivolta a Sud. cioè nella direzione in cui vedete il Sole a mezzogiorno. Avrete davanti a voi. a mezz'altezza tra l'orizzonte e lo zenit (il punto del cielo esattamente sulla vostra testa), la più bella delle costellazioni. Si chiama Orione, dal nome del mitico cacciatore che accompagnava Diana e Latona nell'isola di Creta. Le sue quattro stelle principali formano un grande trapezio, al centro del quale vedrete tre stelle in fila, che formano l'inconfondibile «cintura di Orione». In Piemonte e in altre regioni del Nord spesso vengono anche chiamate «i tre re». Guardando la costellazione di Orione state puntando lo sguardo verso il «braccio» della nostra galassia, la Via Lattea, a cui appartiene il Sole. E' una tra le zone più interessanti del cielo, perché contiene nebulose chiare e Didimo oscure ed è una specie di grande placenta cosmica, dove stanno nascendo nuove stelle. La gestazione avviene soprattutto sotto la cintura, dove con un binocolo (ma anche a occhio nudo) scorgerete un debole fiocco di luce: è la cosiddetta «Grande nebulosa di Orione», nota agli astrofili come «M 42» perché è il 42" oggetto del catalogo celeste compilato da Messier. Si tratta di una estesa nube di gas estremamente rarefatto: nelle sue zone più dense ci sono 15 mila atomi per centimetro cubico, e se vi sembrano molti pensate che nello stesso volume della nostra atmosfera sono stipati almeno sessanta miliardi di miliardi di atomi. Solo le migliori pompe pneumatiche riescono a produrre in laboratorio un vuoto cosi perfetto come le regioni più • piene» della nebulosa di Orione. Questa nube sta contraendosi e nel suo grembo nascono nuove stelle. Con un binocolo potrete individuare in essa una stella di quarta grandezza o magnitudine. Se però la osservate con un piccolo telescopio e un ingrandimento di 50-60 volte, vi accorgerete che le stelle sono quattro, rispettivamente di quinta, sesta, settima e ottava magnitudine. Sono stelle blu molto calde, giovanissime: hanno appena qualche decina di milioni di anni. Attorno brillano altre stelle più deboli. In esse forse la reazione di fusione nucleare non è ancora incominciata. Sono ancora nella fase della contrazione gravitazionale e hanno appena qualche milione di anni. Se paragoniamo le prime quattro a stelle neonate, queste sono come feti stellari. La nebulosa con le sue creature si trova a cir¬ ca duemila anni-luce da noi. In pratica, vicinissime, se si ricorda che la Via Lattea si estende per centomila anniluce. Nella costel'azione di Orione ci sono molti altri oggetti interessanti e alla portata dell'astronomo dilettante, ma avremo occasione di riparlarne. Conviene invece concludere il discorso avviato nella prima puntata di questa serie a proposito della scelta di un binocolo. Abbiamo visto che per queste osservazioni l'ideale è un «7 x 50», cioè un binocolo da sette ingrandimenti, con obiettivi dal diametro di 50 millimetri. I prezzi però creano confusione in chi deve fare l'acquisto perché vanno da quarantamila lire a più di mezzo milione. La cifra inferiore è quella dei pessimi prodotti che arrivano da Hong Kong. Questi sono da scartare per la cattiva qualità ottica. Intorno alle centomila lire troviamo una vasta gamma di prodotti giapponesi, alcuni buoni (i Afilo, gli Stein ecc.). altri assai meno. Per accertarvi della qualità osservate una stella: deve essere perfettamente puntiforme sia al centro che al bordo del campo. Se non lo è o mostra attorno dei raggi, la qualità è scadente. Sulle duecentomila lire troverete binocoli americani (per esempio i Celestron). Sono decisamente buoni, ma l'ottica è sempre quella giapponese. Quando le cifre diventano realmente astronomiche (da 500 mila lire a un milione), allora l'ottica è tedesca (come la celebre Zeiss). Questi binocoli sono eccellenti, ma per un dilettante può già andare bene un binocolo giapponese sulle centomila lire. Purché ben scelto. Piero Bianucci
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