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Scienze Scienze NAPOLI. Se Ruggiero Romano avesse potuto vedere lo striscione che, davanti al San Carlo, annunciava le manifestazioni che il Comune di Napoli gli dedicava per il 14° volume dell'Enciclopedia Einaudi, avrebbe potuto sorridere sugli accostamenti con altre proposte culturali contemporanee. Lo striscione che proponeva il seminario su: «Le enciclopedie e il sapere dell'uomo» era stretto fra altri che invitavano a vedere: «/ serpenti più velenosi del mondo*, ad ascoltare «La Cenerentola* di Rossini, ad intervenire ad una conferenza sul 'Parmenide* di Platone tenuta da uno dei più grandi filosofi contemporanei, George Gadamer. Avrebbe potuto estrarre da quelle proposte tre voci ideila sua Enciclopedia (Giulio Einaudi ha pubblicamente detto che l'Enciclopedia Einaudi si dovrà da ora chiamare Enciclopedia Romano): 'Animale* di Jacques Barrau, 'Suonorumore* di Jean-Jacques Nattiez. 'Filosofia/filosofie* di Krzysztof Pomian. accostate qui dal caso e dallo spazio consentito all'attacchinaggio. Ma per un lettore della Enciclopedia «animale», «suono», «filosofia» sarebbero stati anche i nodi di una rete di concetti più vasta, legati fra di loro da riferimenti reciproci e tranquillamente percorribili. Perché questa è una delle chiavi più affascinanti che le 556 voci della Enciclopedia (pubblicata in poco più di quattro anni, 239 collaboratori, 16302 pagine, tiratura media 30.000 copie) propongono alla lettura: la possibilità combinatoria di salire e scendere da una delle qualsiasi voci proposte. E scegliendo anche la prospettiva centrale o periferica che si desidera: da Uomo posso andare ad Universo, passando per Prodotti. E il contrario. Una struttura del sapere compatta come il cubo di Rubbik, altrettanto fantasticamente combinatoria. Ma Ruggiero Romano non c'era, uno sciopero aereo lo teneva bloccato sull'isola di Sant'Andrea in Colombia. E il convegno sull'isolotto di Castel dell'Ovo. diviso in tre giornate, dal 19 al 21. si è svolto senza di lui. Le enciclopedie nella storia, costituzione e diffusione di modelli enciclopedici, le «enciclopedie orali: formazione e trasmissione del sapere nelle società agrafe e contadine», i problemi dell'Enciclopedia «oggi». Questi i temi del convegno a cui alle soglie dell'Enciclopedia. Sono i secoli dei grandi recuperi filologici, dei dizionari linguistici, quelli di Giovanni Tortelli e Niccolò Perotti. Sono i secoli dei traduttori. Cristoforo Landino traduce Plinio. Giorgio Valla recupera e sistema i testi scientifici dei greci. Erasmo cura il testo greco del "Nuovo Testamento". Leonardo da Vinci ha propensioni enciclopediche ma forti gelosie e segreti da artigiano. L'industria tipografica aumenta, aumentano le Università. Esce il Novum Organum di Bacone. Si rilegge Omero. I geografi si fanno più numerosi. Nasce con il Rinascimento quel recupero del passato, il piacere della ricerca. Nasce 'la curiosità — ha detto Leandro Perini —. il nocciolo vero di ogni enciclopedia che voglia valorizzare non solo il sogno rinascimentale, che fu invero di pochi, ma l'uomo faber fortunae suae». Due secoli dopo può apparire l'Enciclopedia di Diderot e D'Alambert. E' il 1751. Le enciclopedie che verranno negli anni seguenti non potranno non tenere conto del loro modo di articolare i concetti del sapere. Malcolm Skey ha voluto ricordare l'Enciclopedia Britannica, nata nel 1768 a Edimburgo come «frutto più pratico e funzionale dell'Encyclopedie. ad opera di un libraio. Macfarquhar. e un incisore. Bell. Rispetto al modello francese inseriva nell'ordine alfabetico veri e propri trattati e articoli a volte brevissimi. Famoso il 'Woman*: 'The fanale of

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