Negli inediti di Prezzolini un secolo della nostra storia

Mercoledì lo scrittore compie cento anni Mercoledì lo scrittore compie cento anni Negli mediti di frezzolini un secolo della nostra storia Per tacere del Diario: di cui è uscito nel '78 il primo volume (1900-1941), e Dell'80 il secondo ( 1942-1968). Ora se ne attende il terzo: ma elle sollecitazioni dell'editore Rusconi il centenario risponde che non c'è fretta. Per il postsessantotto di Prezzolini, che corrisponde agli anni dell'esilio luganese, si poteva pensare a un'edizione che celebrasse 3 compleanno secolare del 27 gennaio. Ma lui, il vecchio ruvido e sarcastico, non «ma lasciarsi celebrare. Ce u'è voluta per convincerlo a prendere l'aereo per Roma, dove il presidente Pettini gli ha consegnato al Quirinale la Penna d'oro. Era il 14 gennaio, e Prezzolini coglieva l'occasione per uno dei suoi paradossi: «Ho la sensazione che sia in atto una limitazione della libertà in senso liberale*. La cerimonia di Roma è stata il culmine di un processo di disgelo nei rapporti, sempre aspri, fra questo anarchico-conservatore e il suo paese: e soltanto la straordinaria longevità dello scrittore ha fatto si che il fenomeno lo cogliesse ancora pronto e reattivo. Sara interessante, 3u andò uscirà il terzo volume el Diario, leggere l'interpretazione autentica dell'avvenimento. Così come della vicenda che vide, pochi anni or sono, il tentativo de&e autorità italiane di assicurarsi il ricco archivio di Prezzolini. Tentativo naufragato: il fondo prezioso, che contiene corrispondenze con i grandi della cultura e della politica dall'inizio del Novecento a oggi, è finito alla Biblioteca cantonale di Lugano. «Finito» è un termine che certo non garba a Prezzolini: lui non perde occasione per dire che quei documenti, se fossero venuti in Italia, prenderebbero polvere in qualche sotterraneo. Invece a Lugano si è avviata una sistematica catalogazione, e l'archivio costituisce il nucleo di un Centro snidi sull'emigrazione italiana. Lugano non è soltanto l'ultimo asilo di questo polemista dalla prospettiva secolare, di questo protagonista dell'Italia prefascista che fu intimo le Visono troppe cose nel movimento fascista che sono aliene dal mio «.pirite, die a parte questo ritengo errate nei loro.effetti lontani, e che soprattutto mi urtano come azioni di cattivo gusto e vecchi vizi italiani contro t quali non dimentico di aver combattuto. Ho voluto dirle francamente queste mie restrizioni, perché so che lei comprende da quale delicatezza sono dettate, e perché fra noi c'è stata sempre una confidenza intellettuale che me lo permette. Mi sono occupato del suo libro qui in Francia, e sono in trattative con un editore per la traduzione. Desidererei non intralciare o essere intralciato da altre iniziative. Gradisca i miei ossequi, i saluti di mia moglie, e mi creda suo devotissimo. G.P. di Mussolini, di questo ombroso reazionario che rinnega la Rivoluzione francese («Suffragio universale? Naufragio universale!»), di questo «uomo utile», come ama definire se stesso. E' anche la Lugano bella dell'emigrazione anarchica, è il rifugio dei fuorusciti risorgimentali, di quelli che più di recente hanno fuggito il fascismo. Lui, a Lugano, proclama di aver trovato un porto sereno: anche se vi ha tentato più volte il suicidio Perché questo centenario affetta da sempre una ben radicata noia di vivere: «Liberatemi da questa prigione a vita, che mi pesa». La linda città ticinese si appresta a vincere la ritrosia del suo ospite: il 27, giorno del Giuseppe Frezzofinf od 1961 ravia è tra le pia belle che a bbla scritto. Ma credi che mi pento di averti promesso di scriverci, lo mi sento cosi poco letterato e so così bene di non essere uno scrittore. Caro amico, mi hai fatto ùhgranpiacere invitandomi, ma unno'come se una ragazza di cent'anni m'invitasse a letto. Sono molti molti anni che ho smesso ogni velleità di scrittore, dopo II •Leonardo», e mi considero soltanto come un uomo pratica / giornali von bene per me perché si sa che durano un giorno e dai scrive-per ragioni pratiche; non c'è impegno. E quando ci scrii» cerco di pensare al vetturino, ai meccanico, al notaio di provincia, se mi capiranno, E qui, costretto a sminuzzare i classici per gli stomachini stranieri, mi sforzo di essere elementare; preparo perfino un giornalino per ragazzi, dove non posso adoperare più di 600 parole italiane. Come vuoi che scriva per una rivista veramente letteraria? O tu dovresti cestinarmi, e ti dispiacerebbe; o dovresti pubblicarmi, con dispiacere dei tuoi lettori Dunque, non te n'aver a male, ma sarà difficile che io possa collaborare; e bada che ogni segno d'amicizia, ogni proposta di collaborazione dall'Italia, anche indipendentemente dal valore intrinseco di essa, mi commuove, mi pare di non esser tanto lontana Ma appena ci ripenso, mi convinco sempre pia di quel che sento in fondo in fondo, la convinzione di esser morto. Tutta la mia generazione è morta, ma ce ne son molti che nonio capiscono, e fanno l'effetto di ballare la danza macabra. Qui in America, paese di spettri, dove tutti son più o meno ombre di quello che erano, o di quello che erano i loro padri In Europa C'è poso anche per lo spettro del tuo aff. e veramente grato amico q prezzolini

Persone citate: Mussolini, Prezzolini